Tsitsipas caccia sua mamma dalla tribuna a Roma per un motivo assurdo: stava aiutando Medvedev
Quella tra Medvedev e Tsitsipas è la classica partita che vale il prezzo del biglietto. Ne sanno qualcosa i tifosi che hanno assistito alla semifinale degli Internazionali d'Italia a Roma vinta dal giocatore russo, sfidando la pioggia e il freddo. Tensione altissima non solo in campo tra i due giocatori che non hanno mai fatto mistero del loro scarso feeling, ma anche sugli spalti e più precisamente nella panchina del greco.
Il clan Tsitsipas ha seguito il match di Stefanos sugli spalti del centrale del Foro Italico, nel box riservato. Presente come sempre papà Apostolos, mentore e coach del figlio, gli altri collaboratori e sua mamma Julia Sergeyevna Apostoli. La donna è una popolare ex tennista professionista greca, nata in Russia che ha rappresentato prima l’Unione Sovietica e poi la Grecia. Buon sangue non mente dunque per Stef che stasera ha potuto contare anche sul sostegno affettivo e tecnico di sua mamma, molto competente a livello tennistico.
Le cose però non sono andate benissimo e c'è stata turbolenza in occasione dell'inizio del secondo set, con Tsitsipas in grande difficoltà dopo aver perso il primo parziale. Ad un certo punto c'è stato un po' di movimento sugli spalti in occasione del cambio campo, con la mamma del tennista greco molto arrabbiata con il suo ragazzo. Dopo aver suggerito qualcosa a Stef, la signora Apostoli si è alzata dalla sua postazione e si è allontanata con un'espressione che era tutta un programma andandosi a sedere da sola, quasi vicino al box dell'avversario. Una sfinge.
A quanto pare tutto sarebbe nato da un'indicazione da parte di Tsitsipas stizzito nei confronti della madre: le avrebbe chiesto di non parlare in russo, per non dare punti di riferimento al suo avversario che ovviamente capisce bene quella lingua. Effettivamente dopo quel momento Stef è riuscito a risollevarsi, recuperando il break e rimettendo il discorso in parità. È toccato a suo padre guidarlo passo passo come sempre, anche se a giudicare dal risultato finale le cose non sono andate come da copione.