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Tiafoe fa un passo indietro dopo gli insulti all’arbitro a Shanghai: “Non sono fatto così”

Tiafoe si è scusato per gli insulti all’arbitro nel match contro Safiullin. Un messaggio su Instagram dopo il tremendo episodio di Shanghai.
A cura di Marco Beltrami
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Francis Tiafoe si è accorto di essersi spinto decisamente oltre. Il tennista americano ha conquistato la scena a Shanghai per il brutto epilogo del match perso contro Safiullin, in cui ha insultato a più riprese il giudice di sedia. Sul suo profilo social, ecco le scuse da parte di Tiafoe, con tutti. Ora bisogna capire se questo gli basterà per evitare un provvedimento disciplinare o una multa.

Tiafoe si scusa dopo gli insulti all'arbitro nel match contro Safiullin

Cosa ha detto Tiafoe per fare pubblica ammenda sull'accaduto? Quando si è rivisto in TV o sui social, l'americano non si è riconosciuto: "Mi scuso davvero per come mi sono comportato stasera. Non sono fatto così e non vorrei mai trattare le persone così". È consapevole dunque di aver fatto una tremenda figura in mondovisione.

Le scuse di Tiafoe
Le scuse di Tiafoe

A giocargli un brutto scherzo è stata la frustrazione e anche l'importanza della posta in palio: "Ho lasciato che la mia frustrazione, nella foga del momento, prendesse il sopravvento e sono estremamente deluso da come ho gestito la situazione. Non è un comportamento accettabile e voglio scusarmi con l'arbitro, il torneo e i tifosi.
Sarò migliore per voi tutti". Insomma l'intenzione è quella di imparare da questo incidente di percorso, per cercare di migliorarsi.

Cosa ha fatto Tiafoe e perché ha insultato l'arbitro contro Safiullin

Di certo l'ha combinata grossa Tiafoe che ha davvero oltrepassato il limite apostrofato in malo modo l'arbitro "Vaff.., vaff… mi hai fottuto in questa fottuta partita. Fottuto idiota. Hai rovinato la partita! Fai il tuo fottuto lavoro! Sono tre ore che combatto e corro". Tutto per il time violation chiamato dall'arbitro durante il tie-break decisivo. Avrebbe voluto che il giudice di sedia chiudesse un occhio in un momento così delicato, anche se effettivamente la sensazione è che Tiafoe abbia cincischiato troppo rischiando dunque il richiamo poi arrivato.

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