Tiafoe ammette tutto e Sinner sbotta: “Ha esagerato, mi ha mancato di rispetto”
Il match tra Jannik Sinner e Francis Tiafoe spiega alla perfezione perché il tennis è stato definito "lo sport del diavolo". L'azzurro in totale controllo della sfida grazie ad un gioco scintillante sembrava ad un passo dalla finale del torneo Atp 500 di Vienna. E invece sul 6-3, 5-3 e servizio, si è spenta la luce e il peggior incubo del talento altoatesino si è concretizzato:lo statunitense con un'eccezionale rimonta ha vinto secondo e terzo parziale, mettendo al tappeto Jannik. Quest'ultimo ha pagato dazio, anche allo show dell'avversario che lo ha "distratto" con una serie di siparietti in campo.
Dall'abbraccio ai tifosi, alla "minaccia" simpatica all'avversario, e così via. Tiafoe quando ha capito che Sinner era letteralmente devastante, ha provato come si suol dire "a buttarla in caciara" e per sua fortuna è riuscito nell'obiettivo. Il livello di attenzione di un fino ad allora dominante Jannik è calato, e così Tiafoe galvanizzato ha giocato il suo miglior tennis portando a casa il match. Nel post-partita, con grande sincerità ha confermato che il suo è stato un vero e proprio piano: "Ho cercato di divertirmi coinvolgendo il pubblico, ho voluto capire se si sarebbe innervosito… d'altronde so come portare la folla dalla mia parte".
Jannik Sinner che in campo è stato letteralmente impeccabile e corretto come sempre, come confermato anche dai complimenti all'avversario al momento dei saluti, ai microfoni della stampa dopo la gara non ha nascosto l'amarezza per l'atteggiamento di Tiafoe che è andato oltre le righe: "Secondo me Tiafoe ha esagerato oggi. Un conto è quando fai lo show, l'altro conto è quando non c'è più rispetto. Ci sono dei limiti. In alcuni momenti io ero pronto, ma dovevo aspettarlo (in relazione al tempo perso appositamente dall'avversario per i siparietti con il pubblico e le sceneggiate, ndr). Forse avrei dovuto mettere pressioni all'arbitro per fargli rispettare i tempi. Ormai però è andata".