Tennista ucraina fischiata al Roland Garros: ha negato la stretta di mano alla rivale bielorussa
La tennista ucraina Marta Kostyuk è stata fischiata al Roland Garros per essersi rifiutata di stringere la mano della bielorussa Aryna Sabalenka. Quest'ultima ha battuto la sua avversaria (6-3, 6-2) con una prestazione convincente in poco più di un'ora e poi voleva salutare la classe 2002 nata a Kiev.
Già agli Us Open dell'anno scorso la tennista ucraina aveva scelto di non salutare un'altra bielorussa, Victoria Azarenka, preferendo toccare la racchetta dell'avversaria ma non stringerle la mano.
Kostyuk era di gran lunga la favorita dei tifosi presenti, con la folla parigina che ha esultato per i punti conquistati dalla numero 39 del mondo, ma la situazione è presto cambiata per la sua mancanza di sportività nei confronti dell'avversaria.
Quando la partita è terminata Kostyuk ha tirato dritta per la sua strada ed è stata presa di mira dal pubblico parigino. Sabalenka, dal canto suo, pensava che i fischi fossero rivolti a lei e inizialmente ci è rimasta molto male.
In merito a quanto accaduto la tennista bielorussa si è espressa così: “All'inizio pensavo fossero contro di me. Ma mi hanno dato molto supporto quando ho capito che non erano per me. Comprendo il fatto che non voglia stringermi la mano, ma credo che lo sport non dovrebbe essere in politica. Comunque se la fa sentire meglio, ne sono felice".
Kostyuk non accetta il discorso fatto da Sabalenka e ha risposto in maniera diretta senza troppi giri di parole: "Lei generalizza sempre nelle sue risposte e quello che deve fare è dire qual è la sua opinione al riguardo. Dice che tutti gli atleti russi e bielorussi sono contro la guerra ma io so che alcuni sono favorevoli. Le statistiche, in effetti, dicono che circa l'85% dei russi è a favore ".
La tennista ucraina ha lanciato una bordata anche al pubblico del Philippe Chatrier per i fischi ricevuti: "Mi hanno colto di sorpresa. Vorrei vedere se mi fischieranno tra dieci anni, quando tutto questo sarà finito. Sono sicuro che non mi fischieranno a Wimbledon".
Lo scorso gennaio, durante l'Australian Open, Marta Kostyuk aveva affermato che avrebbe snobbato qualsiasi avversaria russa o bielorussa che non si fosse espresso apertamente contro la guerra in Ucraina.
Non è la prima situazione del genere e, probabilmente, non sarà nemmeno l'ultima se il conflitto dovesse andare avanti ancora per molto tempo.