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Tennista si presenta in campo con un trolley carico di roba: ha dovuto affrontare un’odissea

Ryan Seggerman per arrivare in tempo al challenger di Saint-Tropez ha dovuto affrontare un viaggio estenuante. Si è presentato in campo direttamente con la valigia piena di effetti personali.
A cura di Marco Beltrami
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La vita dei tennisti professionisti non è tutta rosa e fiori, soprattutto se non sei uno dei big a livello di classifica. Emblematico in tal senso quanto accaduto a Ryan Seggerman, giocatore che attualmente occupa la 400a posizione a livello di singolare e l'87a in doppio. Nelle ultime ore è spuntata sui social, una foto che lo ritrae in campo con un'enorme valigia da viaggio.

Seggerman arriva in campo per la partita con un trolley carico di roba

L'immagine ritrae questo 25enne statunitense, che nella sua carriera si è mosso principalmente tra tornei challenger, arrivare sul campo in cemento di Saint Tropez in Francia non solo con la sua attrezzatura da tennis. Oltre al portaracchetta e al classico borsone con indumenti tecnici infatti, Seggerman ha trascinato fino alla panchina una sorta di trolley da viaggio carico di cose ed effetti personali.

Il lungo viaggio di Seggerman per arrivare a Saint-Tropez

Ma cosa c'è dietro queste immagini? Per arrivare a disputare questo turno di qualificazioni in Francia, il giocatore ha dovuto affrontare un viaggio estenuante. Seggerman ha giocato infatti una finale in un torneo di doppio in Polonia, a Szczecin sabato sera, alle 19:25 in coppia con Walkov. Il tennista americano non ha avuto molto tempo per rimuginare sulla sconfitta visto che ha dovuto fare i conti con la sua programmazione dei tornei.

Per arrivare il giorno dopo a Saint-Tropez, Esserman è partito alle 4.30 del mattino con un volo diretto a Marsiglia. Dopo aver preso una coincidenza per Berlino, è stato costretto a salire anche su un treno per raggiungere la sua destinazione. Complessivamente dunque un viaggio da 1300 chilometri sul filo del rasoio, con addosso l'ansia di dover necessariamente rispettare i tempi al minuto perché altrimenti sarebbe stato impossibile arrivare in orario a disputare il match.

L'odissea di Seggerman e il lieto fine

Fortunatamente Seggerman è arrivato nei tempi giusti, ma per il rotto della cuffia. Infatti non è riuscito nemmeno a lasciare la sua valigia personale nella Hall del circolo, o in albergo. La priorità era arrivare infatti sul campo dove il suo avversario era già pronto per giocare. E nonostante la sfacchinata Seggerman è riuscito a vincere, superando dunque il turno qualificatorio. La speranza per lui è entrare nel tabellone principale e incassare dunque una discreta somma.

La dura vita dei tennisti non big

D'altronde è questa la prassi per i giocatori che non hanno una classifica eccezionale, e che devono gestire bene le proprie finanze e organizzare nel dettaglio spostamenti e tornei. Spesso per questo, è necessario aver ritmi notevoli e trovare soluzioni dell'ultimo minuto, con l'imprevisto che è dietro l'angolo. Il commento di Seggerman sui social d'altronde la dice lunga: "È vero, io vivo nelle avversità".

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