Tennis, troppi debiti: Boris Becker finisce in bancarotta
Boris Becker è stata un’icona dello sport Mondiale negli anni ’80. Appena diciassettenne vinse Wimbledon con un tennis potente e spettacolare, il suo marchio di fabbrica era la volée in tuffo. Sulla scena Becker è rimasto per oltre un decennio, ha vinto sei prove dello Slam, in tre occasioni ha trionfato a Wimbledon, è stato numero 1 del mondo e ha conquistato decine di tornei. Messa da parte la racchetta il tedesco si è ‘riciclato’ bene: è diventato testimonial di parecchi marchi importanti, poi è diventato l’allenatore di Djokovic, che con lui ha fatto incetta di Slam, e adesso fa il commentatore per Eurosport. Insomma all’apparenza una vita perfetta o quasi per Boris Becker. Ma l’apparenza a volte inganna e l’ex tennista è finito guai. Per Becker si parla addirittura di crac finanziario.
Un tribunale di Londra ha dichiarato bancarotta per l’ex numero 1 del mondo. Il motivo: un debito di circa sei milioni di euro contratto nel 2015 con una banca privata, la Arbuthnot Laftham & Co. La notizia è stata riferita da alcuni media britannici. I legali dell’ex tennista hanno chiesto un’ulteriore deroga del pagamento e al giudice hanno anche chiesto di poter saldare il debito con l’ipoteca di una proprietà di Becker a Maiorca, ma il giudice Christine Derret ha rigettato la richiesta ed ha dichiarato fallito l’ex numero uno. Il giudice ha rilasciato queste dichiarazioni:
Dichiaro il fallimento con molto dispiacere, ma al momento non ci sono prove sufficienti che assicurino la possibilità di pagare il debito a breve. É raro che un professionista non saldi un debito dopo quasi due anni! Non ha dimostrato di essere una persona brillante in fatto di finanze. In questo senso ho l’impressione che siamo davanti a un uomo che mette la testa sotto la sabbia per non vedere i problemi.