Tennis, Errani squalificata per 10 mesi per ‘doping del tortellino’: “Non so se torno a giocare”
Dopo le imprese di Cecchinato al Roland Garros che hanno entusiasmato l'Italia, non inizia nel migliore dei modi la settimana per il nostro tennis. Sara Errani tennista azzurra classe 1987 ed ex numero 5 delle classifiche mondiali, è stata squalificata per dieci mesi per doping. Il Tribunale Arbitrale dello Sport, ha accolto l'appello presentato il 31 agosto 2017 da Nado Italia (l'organizzazione nazionale anti-doping) contro la decisione della federazione internazionale di sospendere la bolognese per soli due mesi.
Doping, Sara Errani squalifica per 10 mesi dal Tas
Il Tas dunque ha utilizzato la mano pesantissima nei confronti della tennista azzurra. Quest'ultima era risultata positiva al ‘letrozolo' lo scorso agosto e per questo era stata sospesa per due mesi dalla federazione internazionale. Una sentenza considerata troppo leggera da Nado Italia che ha deciso dunque di fare ricorso, ottenendo un rincaro notevole. Il Tribunale Arbitrale ha quintuplicato il verdetto iniziale con la Errani che è stata punita con 10 mesi complessivi di stop. La squalifica – già scontati due mesi – va ora dall'8 giugno all'8 febbraio 2019. La tennista dovrà pagare 4000 franchi svizzeri alla Nado e perderà anche tutti i risultati conquistati dopo il ritorno in campo
Cos’è il letrozolo, la sostanza costata la squalifica a Sara Errani
Si tratta di un farmaco antitumorale, che viene utilizzato soprattutto da donne alle prese con la malattia in menopausa. Deve essere somministrato sotto stretto controllo medico e con grande attenzione alle indicazioni in quanto potrebbe causare anche diversi effetti collaterali. L'uso di letrozolo senza necessità terapeutica costituisce doping e, comunque, anche se il farmaco è utilizzato a dosi terapeutiche, può dare positività ai test anti-doping. Ad oggi non ci sono prove concrete che il letrozolo possa migliorare le performance dei tennisti anche se la sostanza per esempio viene usata da molti bodybuilder, per ridurre la massa grassa e coprire l’utilizzo di steroidi
Il doping del tortellino e la difesa della Errani
Per la tennista finalista nel 2002 al Roland Garros e capace di vincere in carriera 22 titoli in singolare e 27 in doppio il verdetto rappresenta una tegola. Dopo la prima sospensione, infatti la Errani aveva promesso battaglia, dichiarando di aver assunto il farmaco galeotto probabilmente per una involontaria contaminazione alimentare. Una situazione che diede alla vicenda il nome di "doping del tortellino". La mamma dell'atleta infatti assumeva giornalmente dal 2012, in seguito ad un intervento per un tumore al seno, a scopo terapeutico il Femara, un medicinale in cui è presente la sostanza galeotta. Probabilmente dunque la contaminazione è avvenuta in cucina, attraverso la pasta
La Federtennis dalla parte della tennista azzurra
La Federtennis si è subito schierata dalla parte di Sara Errani, con un comunicato ufficiale divulgato sul proprio sito: "La FIT, dopo aver preso atto dell'esito del processo di appello al TAS di Losanna che ha condannato Sara Errani a dieci mesi di squalifica dei quali due già scontati, esprime la vicinanza all'atleta ribadendo il convincimento della sua innocenza, nel segno di una carriera vissuta nel rispetto dei valori su cui si fonda il tennis italiano. Del resto la stessa sentenza ha ribadito per la seconda volta l'assoluta involontarietà nella singola assunzione della sostanza vietata, dimostrazione palese e incontrovertibile che non c'è stato dolo. La FIT è vicina a Sara ed è convinta che tutto ciò rappresenterà non un freno alla sua carriera, ma l'occasione per ripartire con ancor maggior forza".
L'attacco del presidente Fit Binaghi al Tas
Durissimo il commento del numero uno della Federazione azzurra Binaghi: "ll fatto che il Tas abbia emesso questa sentenza iniqua sei mesi dopo la data che lo stesso organo giudicante aveva annunciato (dicembre scorso) rappresenta una grave violazione dei diritti dell'atleta che si è vista privata della serenità necessaria a svolgere la sua professione di tennista ormai da un anno a mezzo. Il tutto a causa dell'assunzione di una sostanza che lo stesso Tas ha valutato come involontaria. Sono convinto che sara supererà questo momento difficile e la aspettiamo in campo".
La lettera di Errani: "Nauseata da questa vicenda, non so se torno a giocare"
Sono davvero nauseata da questa vicenda. Non credo sia mai successa una cosa del genere, gestita in questo modo a mio giudizio vergognoso. Sono sette mesi che vivo pensando ed aspettando la sentenza definitiva. Per otto volte mi hanno comunicato una data limite di uscita per poi rinviarla. Otto volte! Senza mai darmi la possibilità di vivere e di giocare con la serenità necessaria per questo sport. Questo aumento di squalifica di otto mesi lo trovo una vergogna. Non ho mai assunto nessuna sostanza dopante in tutta la mia vita, amo troppo questo sport per fare una cosa del genere. Ho sempre cercato di essere un buon esempio, sia dentro che fuori dal campo.
Ho vestito e cercato di onorare sempre la maglia azzurra dando tutta me stessa in qualsiasi momento, anche quando lasciare sarebbe stata la cosa più logica e più semplice. Ho dato la mia vita a questo sport e non penso di meritarmi tutto questo. Mi sento impotente davanti a un'ingiustizia così grande. Il Tas ha confermato, per la seconda volta che si è trattato di un'assunzione involontaria, e per di più di una sostanza che non migliora le prestazioni atletico-sportive.
Dopo aver già scontato sette mesi tra risultati tolti e periodo di inattività, ed essere ripartita da un ranking di 280, mi aggiungono ora, che ho rialzato sportivamente la testa, altri otto mesi di squalifica. Tutto questo è assurdo! Trovo, in tutta questa vicenda, una profonda ingiustizia e la voglio gridare a testa alta, perché so di non aver più niente da rimproverarmi. Non so se avrò la forza e la voglia di rigiocare a tennis dopo tutto questo