Tathiana Garbin torna in campo dopo la malattia: “La partita non è finita, ma sono in vantaggio”
Non è solo Jannik Sinner agli Australian Open a far sorridere l'Italia del tennis. Buonissime notizie arrivano anche da Tathiana Garbin, capitana della squadra femminile azzurra della Billie Jean King Cup. L'ex tennista è tornata a lavorare, in campo al centro tecnico federale di Formia, dopo l'operazione per il tumore raro all'addome. Il peggio sembra essere passato, ma bisogna non abbassare la guardia proprio come faceva durante le sue partite.
Ai microfoni di Gazzetta.it, Garbin ha parlato delle sue condizioni di salute rassicurando tutti: "Sì. Sto bene, mi sto riprendendo dall’operazione, che è stata molto invasiva, ma da una settimana sono rientrata al Centro e sto riprendendo in mano la mia vita, un pezzo alla volta. Bisogna continuare con i controlli, le cure. Insomma, bisogna essere sempre pronti a tornare in campo, se dovesse servire. Ma posso finalmente sorridere". Sempre però facendo attenzione: "Mai esultare. Fino a che la partita non è finita. Questa è sempre aperta, ma possiamo dire di essere in vantaggio".
Ha dimostrato ancora una volta tutto il suo amore per il tennis e la dedizione al lavoro Garbin tornata a Formia anche se provata dalle cure: "Appena ho potuto sono tornata a Formia, non posso fare troppo, devo riguardarmi. Ma già il solo fatto di riavvicinarmi a una vita normale è una medicina per l’anima e per l’umore". Sicuramente uno stimolo in più sono stati gli ottavi di finale di Paolini agli Australian Open ("Sono certa che lei continuerà a crescere").
E poi c'è il super Sinner che le aveva dedicato la Coppa Davis: "Ho seguito tutto e visto tutto. Non dormo da giorni… Ormai siamo una grande famiglia, ed è bellissimo. Facciamo il tifo, ognuno è esempio per l’altro. Lui e Jasmine hanno la stessa mentalità, sempre rivolta alla crescita. Il risultato è importante ma per entrambi e più importante crescere come persone e come atleti. Lei ha sempre puntato sul miglioramento tecnico e fisico, proprio come Sinner. E poi sono spiritosi, prendono con leggerezza i loro piccoli ‘limiti': lui che vorrebbe il fisico da Baywatch, lei che dice ‘siamo tutte alte noi tenniste'".
E sulle aspettative per Sinner in semifinale c'è grande fiducia: "Io dico che possiamo sognare. E se non sarà a Melbourne, accadrà molto presto. Sinner è un ragazzo che guarda sempre più avanti, ha obiettivi volti alla crescita. E io vi ripeto che possiamo sognare".
Come è cambiata la vita di Tathiana Garbin dopo la malattia? Le sue parole sono una lezione per tutti: "Quando ti danno una diagnosi come la mia, l’esistenza ti cambia in mezzo secondo. Grazie allo sport ho imparato a vivere il momento, a pensare punto per punto. Mi sento tanto fortunata e sento di essere riconoscente con la vita. Adesso vedo ogni momento come prezioso. Come sportivi, ma anche nella vita di tutti i giorni, siamo portati a pensare all’obiettivo da conquistare. Adesso sono sempre orientata verso il traguardo, ma godendomi un po’ di più il viaggio, il processo, la conquista, voglio assaporare tutto. Ogni tanto è importante fermarsi, guardare indietro, vedere tutta la strada fatta e dirsi: brava".