Tathiana Garbin e il messaggio di Sinner: “Roba pazzesca, quando l’ho sentito non ce l’ho più fatta”
Tathiana Garbin la settimana scorsa era al Foro Italico a Roma per seguire gli Internazionali d'Italia: di nuovo sul pezzo – da capitana della nazionale femminile di tennis, con cui lo scorso novembre ha sfiorato a Siviglia la vittoria della Billie Jean King Cup, l'equivalente della Coppa Davis per i maschi – dopo il periodo difficile delle operazioni e delle cure per il tumore rarissimo che l'ha colpita. Una malattia con cui sta combattendo e che tuttavia le ha permesso di scoprire quanta gente le voglia bene, in primis Jannik Sinner che la commosse in diretta con la sua dedica dopo aver vinto la Davis a Malaga: "Una roba pazzesca", ricorda adesso Tathiana.
L'Italia quella magica sera di fine novembre aveva battuto l'Australia in finale e Sinner si presentò in conferenza ben sapendo che l'indomani la Garbin si sarebbe dovuta sottoporre alla seconda operazione dopo la prima di settembre: "Domani è un giorno importante per Tathiana – disse cogliendo di sorpresa tutti e facendo venire un groppo in gola – speriamo che questa vittoria le possa dare forza. Saremo tutti con lei. Qua si parla di vincere la Coppa Davis, sì, che è bello, si fa la storia e siamo tutti contenti. Ma quello che conta nella vita è totalmente qualcos'altro. Dobbiamo sentirci molto fortunati di essere in questa posizione in cui siamo e saremo tutti con lei".
Parole che toccarono nel profondo la 46enne veneta: "Sì… aspetti un attimo – risponde a precisa domanda nell'intervista a Libero, costretta a fermarsi perché si commuove ancora oggi – Una roba pazzesca, quando ho sentito le parole di Jannik, che conosco da quando era ragazzino, non ce l'ho più fatta… Bella persona, lui. Ci messaggiamo, il suo segreto è che quando parla usa sempre il noi e mai l'io. È consapevole che i risultati si ottengono con un team che funziona. Ed è così. Funziona così anche nella mia squadra di azzurre".
La Garbin torna poi sulla scoperta della sua malattia, lo pseudomixoma peritonei: "Lo scorso autunno ero di ritorno dallo US Open e avvertivo spesso forti dolori alla pancia. La diagnosi è stata terribile: pseudomixoma peritonei, ovvero un rarissimo tumore dell'appendice. Mi hanno detto che colpisce una persona su un milione e ho pensato: entro in campo e cercherò di vincere anche questa partita. Mi sono operata due volte. I medici mi dissero che le speranze di risolvere il problema non erano molte".
Tra le due operazioni ci fu la finale di Billie Jean King Cup di Siviglia: "Sono stati giorni incredibili: le ragazze, che sapevano del tumore, mi sono state vicine come figlie. Tutte, dalla Paolini alla Errani. Ho pensato che, in fin dei conti, avevo vissuto 46 anni magnifici e quel ricordo ha compensato tutto, anche la chemioterapia. Tra un intervento e l'altro ho perso 10 chili".