Tathiana Garbin, annuncio shock con la medaglia al collo: “Ho un tumore raro, devo operarmi ancora”
"Ho un raro tumore. A ottobre dovrò operarmi di nuovo". Tathiana Garbin pronuncia queste parole con la faccia di una che ha capito: sa già cosa l'attende nei prossimi mesi, i medici gliel'hanno spiegato. Passo dopo passo, la capitana della nazionale femminile di tennis conosce tutta la trafila a cui dovrà sottoporsi: nel "piano di trattamento pianificato dai medici" ci sono un altro intervento e un ciclo di cure che scandiranno il percorso, un pezzo di strada speso a (ri)cacciare via quella malattia che non le ha dato e non le dà tregua.
La compostezza e la lucidità che caratterizzano le sue espressioni mettono i brividi addosso, si può restare solo in silenzio ad ascoltare con profondo rispetto. Se oggi è qui, se può guardare al fiducia al futuro e avere ancora una speranza – dice – è grazie "agli straordinari medici dell’Ospedale Cisanello di Pisa , nello specifico il Prof. Di Candio ed il Prof. Morelli hanno seguito il mio caso".
Garbin ha al collo la medaglia del secondo posto ottenuta a margine della finale di Billie Jean King Cup Finals: ha vinto il Canada ma passa in secondo piano a confronto del bene più prezioso, la vita, di cui la ex tennista parla scandendo ogni riflessione con la voce che le arriva dal cuore e dall'anima. Per qualche minuto anche la ragione tace. Non è (solo) con a testa che si affrontano certe situazioni che ti capitano addosso e puoi solo affrontare un giorno alla volta.
"Desidero condividere una parte importante del mio percorso di vita", è la frase di Garbin che lascia intendere la solennità e al tempo stesso la gravità delle sue parole. Non è come togliersi un peso dallo stomaco, né scuotere via un cattivo pensiero. Fosse così facile, basterebbero uno schiocco di dita e un abracadabra. È qualcosa di molto più complesso. Non si può spiegare ma si può stare in silenzio e recepire un po' di dolore restituendo affetto sincero.
"È con serenità e fiducia che annuncio che a ottobre ho subito un intervento chirurgico a causa di un raro tumore. Se ne parlo è per sensibilizzare il pubblico e gli atleti su quanto siano importanti la ricerca medica e la prevenzione. Riuscire a fare una diagnosi in tempo utile e poi affidarsi alle migliori e più adeguate cure mediche è fondamentale. Ecco perché spero che la mia storia sia da esempio perché tutti prestino maggiore attenzione alla propria salute".
Non poteva non esserci a Siviglia ma adesso che le luci dei riflettori si sono spente Garbin si dedicherà ad altro, a se stessa. "Era un appuntamento importantissimo per me, a cui non volevo assolutamente mancare nonostante fosse a pochissima distanza dall’operazione. Ringrazio la Federazione per il sostegno ricevuto. Non c’è niente che mi renda più orgogliosa del rappresentare i colori dell’Italia. È grazie all'amore per questa maglia, per questo sport, per le mie ragazze che ho recuperato in fretta".
Testimonial della lotta contro il cancro. In un'intervista a Fanpage.it alla vigilia della sfida in BJK Cup, Garbin mantenne riserbo sulla propria condizione ma disse una frase molto toccante parlando dei giovani e degli esempi che è giusto dare loro: "Al di là della malattia che viene vissuta da ciascuno in maniera diversa, l’esempio è essere delle lottatrici. Questo è fondamentale per chi sta soffrendo e sta cercando di uscire da questa situazione".
La partita del ct dell'Italia è appena iniziata: "Sono determinata a superare anche questa sfida e a continuare a competere al massimo delle mie capacità". Non sarà sola, la Federazione le ha confermato vicinanza emotiva e fiducia concreta. "Siamo orgogliosi di questa squadra e questo capitano – ha ammesso il presidente, Angelo Binaghi -. Insieme vinceremo anche questa partita".