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Tanti tennisti contro Sinner, ma solo uno si è presentato alla riunione in cui ITIA ha spiegato tutto

Il caso Sinner e l’annessa squalifica di tre mesi figlia dell’accordo con WADA sta provocando una serie di reazioni nel mondo del tennis. Solo Eubanks però si è documentato in modo approfondito.
A cura di Marco Beltrami
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La squalifica di Sinner per tre mesi, figlia dell'accordo con WADA, ha ovviamente scatenato le reazioni di tanti altri ex tennisti. C'è un aspetto comune che sembra legare i pareri di tutti coloro i quali si sono espressi sul caso Clostebol e in particolare i cosiddetti detrattori. Da quanto detto s'intuisce che in pochi, anzi praticamente nessuno, si è preso la briga di documentarsi a fondo sulla vicenda di Sinner. L'unico che ha deciso di vederci chiaro è stato Christopher Eubanks, in modo davvero capillare.

Eubanks unico tennista ad approfondire il caso Sinner

L'attuale numero 104 del mondo ha voluto approfondire il tutto sin da subito, ovvero dallo scorso agosto quando l'International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha svelato che Jannik Sinner era risultato positivo al Clostebol, ma allo stesso tempo era stato scagionato da un tribunale indipendente che aveva stabilito l'assenza di "colpa o negligenza" in quanto la sostanza in questione gli era stata trasmessa attraverso un massaggio dal suo fisioterapista.

Al contrario di chi ha iniziato a commentare il caso che ha rappresentato un terremoto nel mondo del tennis, ecco che Eubanks ha iniziato a studiarlo. A The Second Serve infatti, il giocatore americano ha spiegato: "Volevo prepararmi nel caso in cui a me, come giocatore attuale, fosse stato chiesto di parlarne. E così mi sono assunto la responsabilità di leggere tutte le 33 pagine del rapporto. Ho dovuto rileggere alcuni passaggi più volte per cercare di capirne il significato". Questo perché Eubanks non solo gioca, ma svolge il ruolo di commentatore per ESPN. Ecco spiegata dunque la volontà di essere molto preparato per fornire un servizio all'altezza..

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Cosa ha capito Eubanks del caso Sinner, il tennista scoraggiato dai suoi colleghi

Ci ha preso gusto Eubanks che non solo ha approfondito la vicenda di Sinner, ma anche quella di Iga Swiatek, andandosi a leggere anche tutte le regole procedurali delineate nel Programma antidoping del tennis del 2024. Insomma un modus operandi corretto, al contrario di quello di chi parlava senza cognizione di causa: "Per quanto mi riguarda, volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti del caso e non permettere semplicemente a ciò che leggevo sui social media di dettare la mia percezione di esso. È stato un po', direi, scoraggiante, vedere cose dette pubblicamente che, in base alla mia comprensione delle regole in quel momento, semplicemente non erano fattuali. Semplicemente non erano vere".

Le informazioni messe in cascina da Eubanks gli hanno permesso, anche attraverso il confronto con alcuni addetti ai lavori, di smentire molti dei suoi colleghi che semplicemente non si erano documentati abbastanza. Scoraggiante come alle volte le risposte arrivavano semplicemente da regole procedurali, chiarissime, ma rimaste per molti tennisti sconosciute. E infatti in merito alla presunta disparità di trattamento tra Sinner e altri colleghi, Eubanks è stato sempre chiaro: "Mi chiedevano, ‘Beh, pensi che sarebbe successo se non fosse stato Jannik Sinner?'. E la mia risposta è stata: è successo a Marco Bortolotti. Il suo rapporto ITIA è proprio lì , facilmente accessibile, e puoi cercarlo. E quando l'ho menzionato, la maggior parte dei giocatori semplicemente non lo sapeva. E non avevo mai sentito parlare di Marco Bortolotti. Quindi spesso inviavo loro il rapporto e dicevo, ‘Leggetelo! È esattamente la stessa cosa, ed è molto più corta di quella di Sinner'".

L'incontro con ITIA, Eubanks unico tennista presente

E pensare che tutti i tennisti hanno avuto anche la possibilità di avere una "scorciatoia" per essere informati del tutto. L'ITIA ha organizzato due sessioni informative a porte aperte all'Australian Open per cercare di fare chiarezza sul caso Sinner e più in generale sulle casistiche legate al doping e alle procedure. Con grande sorpresa l'unico partecipante è stato proprio Eubanks che si è presentato con un elenco di domande da porre e tanti appunti sul suo tablet. Un ulteriore modo per Eubanks per avere un quadro chiaro di tutto: "Ripeto, è stato scoraggiante vedere cose dette pubblicamente che, in base alla mia comprensione delle regole, semplicemente non erano fattuali. Erano delle falsità. Quanto accaduto nei casi di Swiatek e di Sinner è parte della procedura. Non è una cosa discrezionale".

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