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Svitolina non vuole stringere la mano ad Azarenka al Citi Open: sul maxischermo appare un messaggio

Come avvenuto nell’ultimo scontro a Wimbledon anche al termine del match del torneo di Washington la tennista ucraina Svitolina si è rifiutata di stringere la mano all’avversaria, la bielorussa Azarenka: un messaggio apparso sul maxi schermo del campo da gioco ha però cambiato l’epilogo.
A cura di Michele Mazzeo
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A distanza di 20 giorni dal match sull'erba di Wimbledon che ha generato molte polemiche l'ucraina Elina Svitolina e la bielorussa Vika Azarenka sono tornate ad affrontarsi nei sedicesimi del torneo di Washington. Come accaduto in Gran Bretagna anche questa volta a trionfare è stata la Svitolina (7-6/6-4) e come allora a fine partita si è rifiutata di stringere la mano alla sua avversaria.

Un gesto anche in questo caso motivato dal fatto che l'ucraina non vuole avere nessun cenno d'intesa con chi fa parte di uno Stato che ha aggredito il suo Paese e scatenato una guerra sanguinosa o, come nel caso della Azarenka fa parte di una nazione che fiancheggia l'invasione perpetrata da parte della Russia. Questa volta però, a differenza di quanto avvenuto a Wimbledon, la mancata stretta di mano non ha scatenato l'ira del pubblico e polemiche a non finire.

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Il motivo? Un inconsueto messaggio apparso sul maxischermo del campo sui cui si stava disputando il match tra la tennista ucraina e quella bielorussa. "Al termine dell'incontro non ci sarà alcuna stretta di mano tra le giocatrici. Apprezziamo il vostro rispetto per entrambe le atlete durante e dopo la partita e per la vostra comprensione di queste complicate circostanze" recitava infatti l'avviso che avvertiva il pubblico presente sugli spalti dell'impianto di Washington del fatto che alla fine della partita non sarebbe andato in scena il tradizionale saluto tra le tenniste.

E così è stato con Azarenka e Svitolina che, concluso l'incontro, si sono dirette immediatamente verso la postazione del giudice di sedia per salutarlo e poi verso le rispettive panchine a bordo campo per raccogliere le proprie cose. Il tutto mentre il pubblico applaudiva e, in parte, sventolava bandierine gialloblu dell'Ucraina. Non si è pertanto ripetuta la spiacevole scena vista a Wimbledon quando la bielorussa fu subissata di fischi dagli spettatori per non essersi avvicinata alla rete a fine match sapendo già che l'ucraina, come ampiamente annunciato, non le avrebbe stretto la mano.

Sembra dunque che il messaggio mandato sui maxischermi del torneo di Washington abbia sortito gli effetti sperati. Ed è per questo che la WTA sta prendendo in considerazione l'ipotesi di mostrare un avviso simile in futuro prima di qualsiasi match che veda affrontarsi tenniste ucraine e russe o bielorusse.

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