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Roland Garros

Svelato il piano fallito di Moutet contro Sinner al Roland Garros: i tifosi lo hanno tradito

L’allenatore di Moutet, Petar Popovic, si è detto deluso dall’atteggiamento del pubblico nella partita persa contro Sinner al Roland Garros. Avrebbe preferito giocare su un altro campo.
A cura di Marco Beltrami
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In pochi ultimamente sono riusciti a mettere in difficoltà Jannik Sinner, come Corentin Moutet. Al Roland Garros l'imprevedibile tennista francese ha rischiato addirittura di vincere un set a zero contro il numero due al mondo, che poi gli ha preso le misure e si è preso i quarti di finale in rimonta. Le cose a detta del coach di Moutet, Petar Popovic, avrebbero potuto prendere una piega diversa se il match si fosse giocato su un altro campo. Questo perché l'atmosfera a suo dire è stata meno "calda" con il pubblico non troppo scatenato nel sostegno del giocatore di casa. Insomma i tifosi hanno "tradito" Moutet.

Moutet e il pubblico a favore del Roland Garros nel match contro Sinner

Su questo infatti puntava il focoso Corentin, che nei match precedenti e in particolare contro Jarry aveva chiesto e ottenuto un tifo scatenato, con situazioni poi anche oltre le righe. Contro Sinner, sul campo centrale del Roland Garros, i tifosi si sono fatti sentire ma tutto sommato la situazione non è mai degenerata con lo stesso Jannik che poi a fine match ha considerato comunque accettabile l'atteggiamento sugli spalti.

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L'allenatore di Moutet avrebbe voluto giocare su un altro campo contro Sinner

Deluso invece Popovic, che ha spiegato perché giocare su un campo più piccolo sarebbe stato meglio: "Ha iniziato molto bene con un set e una break, ma sono rimasto deluso per lui che il pubblico non ha spinto di più. Le sue prime tre partite sono state folli sulle tribune. Contro Sinner ha dato tutte le ragioni al pubblico per accendersi, ma loro non l'hanno fatto. Troppe persone sono venute come a teatro solo per fare foto ed essere lì. Penso che se si fosse giocato sul Lenglen, sarebbe stata un'altra partita".

Oggettivamente il match tra il numero due al mondo e l'ultimo tennista francese in gioco si poteva disputare esclusivamente sul Centrale, ovvero il Philippe Chatrier, considerata l'importanza della posta in palio. Tutto con buona pace di Popovic e della sua volontà di fare ancor di più del pubblico francese un fattore, contro un Sinner dominante: "Sinner ha svoltato in un momento. È il miglior giocatore del mondo da qualche mese, non bisogna nasconderlo. Ma se avesse giocato in un'altra atmosfera, forse non si sarebbe rilassato. L'unica possibilità di batterlo era che 10.000 persone  dietro Corentin".

Moutet deluso dalla sconfitta contro Sinner

Insomma gli spalti non hanno potuto aggiungere benzina sul fuoco di Moutet che si è spento con il passare dei game al cospetto della freddezza di Sinner. Non può che essere deluso ovviamente Corentin, che in questo Roland Garros ha comunque ritrovato il suo miglior tennis quello che prima dell'infortunio gli ha permesso di arrivare a ridosso delle prime 50 posizioni ATP.

Moutet ha infatti dichiarato: "Sono ovviamente deluso perché alla partenza ero davanti e comandavo. Sono sceso in campo per vincere, volevo sognare in grande, volevo crederci. Sentivo che poteva esserci spazio. Ma Jannik è un ottimo giocatore, è secondo al mondo, e non c'è spazio per abbassare il livello di gioco, cosa che mi è capitata . Sono partito forte e poi sono crollato: subito il risultato è stato pessimo. So che a questo livello non possiamo permetterci di calare. Non sono riuscito a resistere quindi sono un po' deluso".

E poi ancora: "Ogni volta che avevo l'opportunità di attaccarlo, lo facevo. Ma ci vuole molta concentrazione ed energia per essere sempre alla ricerca della palla giusta da attaccare. Stavo entrando un po’ nell’ignoto, sapevo che se lo avessi lasciato giocare sarebbe stato complicato. Non sono riuscito a farlo abbastanza a lungo per vincere la partita. Dipendeva da chi sarebbe stato il più aggressivo ed era lui".

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Moutet e il pubblico del Roland Garros nel match contro Sinner

Sul fattore pubblico infine anche Moutet ha dimostrato di aver giocato in condizioni di maggiore equilibrio sul centrale del Roland Garros, rispetto ai giorni scorsi. Nonostante tutto non dimenticherà mai la serata contro Sinner sul Philippe Chatrier: "È un campo leggendario, incredibile poter giocare lì. È stata diversa dalle altre partite, Sinner è secondo al mondo quindi è il pubblico è stato più equilibrato negli incoraggiamenti, è stata un'esperienza diversa. Sono andato in campo per giocare la mia partita sapendo di poter vincere. Penso che avrei potuto fare ancora meglio ma non posso riscrivere la storia, sono arrivato in campo credendo in me stesso, sapevo di poter vincere. In ogni caso è stato un piacere poter giocare su questi campi importanti del Roland-Garros".

E guardando il bicchiere mezzo pieno, Moutet si è detto soddisfatto anche del suo comportamento meno imprevedibile e provocatorio del solito, nonostante le polemiche sui servizi da sotto e su qualche polemica arbitrale: "Ho battuto buoni giocatori, mantenuto un buon livello di concentrazione, non ho preso ammonizioni in quattro partite, cosa che non mi capita spesso (ride, ndr). Sono anche felice di aver potuto cambiare un po' la mia immagine. Spesso è piuttosto difficile perché le persone ci conoscono solo sul campo. Lavoro davvero duro dietro le quinte, è un'avventura bella ma complicata. Ho ricevuto molta gentilezza e amore questa settimana, spero che le persone mi abbiano scoperto in una forma diversa, è solo una buona notizia per il futuro".

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