Svelata la tattica di Sinner per vincere l’Australian Open, è il “piano Agassi”: dietro c’è Cahill
Jannik Sinner ha un pensiero stupendo, vincere l'Australian Open e diventare il terzo tennista italiano a portarsi a casa un torneo del Grande Slam nel singolare maschile dopo Nicola Pietrangeli (Roland Garros 1959 e 1960) e Adriano Panatta (ancora Parigi nel 1976). Venerdì il 22enne campione azzurro si troverà di fronte l'ostacolo gigantesco rappresentato dal numero uno al mondo Novak Djokovic, ma la fiducia dell'altoatesino in questo momento è massima, dopo che nei primi cinque incontri giocati a Melbourne non ha lasciato agli avversari neanche un set (unico di tutto il lotto), spazzando via per ultimo Rublev nei quarti di finale. Nell'inseguire la vittoria finale Sinner ha deciso di adottare il "piano Agassi", come svelato dal suo coach Darren Cahill.
Ma in cosa consiste questo "piano Agassi" e perché dovrebbe funzionare? Lo spiega oggi il quotidiano spagnolo ‘El Pais', che ricorda come nel 2003 il campione americano si presentò ai nastri di partenza dell'Australian Open senza aver disputato neanche un incontro ufficiale di preparazione. Agassi in quell'edizione trionfò per la quarta volta a Melbourne, vincendo a 32 anni l'ultimo degli otto Slam portati a a casa in carriera. Insomma la strategia di arrivare in Australia senza alcun pregresso agonistico si rivelò clamorosamente vincente. Agassi distrusse in quarti, semifinale e finale rispettivamente Grosjean, Ferreira e Schuttler: nessuno di questi nei nove set giocati complessivamente riuscì neanche ad arrivare a 4 giochi.
Sinner quest'anno ha replicato pari pari il "piano Agassi", giocando solo un paio di match di esibizione (stravinti entrambi, contro Polmans e Ruud) al Kooyong Classic. Per il resto, come incontri ufficiali, Jannik è fermo dalla Coppa Davis vinta a Malaga con l'Italia: ha giocato il suo ultimo match che valeva qualcosa lo scorso 26 novembre battendo 6-3/6-0 Alex de Minaur nella finale di Davis. El Pais spiega come "l'ideologo del progetto" sia il super coach australiano Cahill, che dal giugno 2022 ha affiancato Simone Vagnozzi come allenatore di Sinner.
Già, perché Cahill in quel 2003 era coach proprio di Agassi e fu lui a ideare quella strategia di approccio all'Australian Open che si rivelò vincente. "Preferiamo non stressare Jannik con un torneo prima di competere a Melbourne per proteggere il suo corpo e la sua mente. È la strategia che ho usato con Andre durante i cinque anni in cui l'ho allenato. Quindi ha avuto spazio per recuperare bene e per sciare per alcuni giorni con moderazione", ha detto Cahill in questi giorni, ricordando anche la parentesi sulla neve di Sinner nei giorni di Natale.
"Abbiamo preso questa decisione perché ho finito molto tardi la scorsa stagione. Non volevo avere troppi giorni di vacanza, ma allo stesso tempo volevo evitare la tensione della competizione. Sono molto fiducioso nelle mie possibilità", ha spiegato al riguardo lo stesso Sinner. Se la storia insegna, Jannik ha tutta l'aria di essere uno studente modello: al sogno di riportare uno Slam in Italia mancano solo due partite.