Sinner vuole riscuotere la promessa di Cahill, ma lui lo rimbalza: “Con quello che ha guadagnato?”
Il trionfo di Jannik Sinner allo US Open è anche quello dei suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che hanno creato un'alchimia strepitosa per guidare al meglio il 23enne campione azzurro dapprima alla vittoria dell'Australian Open a inizio anno, poi al primo posto del ranking ATP, infine al successo di domenica sera a Flushing Meadows nella finale contro Fritz. Una squadra affiatatissima, in cui i compiti dei due tecnici si integrano e completano alla perfezione, con l'approdo del 58enne Cahill al fianco di Vagnozzi – come ‘super coach' nel giugno del 2022 – che ha fornito quel quid di esperienza nel guidare tennisti di altissimo livello: l'australiano aveva portato Lleyton Hewitt e Andre Agassi ad essere rispettivamente il più giovane e il più anziano numero uno al mondo e ora si è ripetuto con Sinner. I successi di Jannik valgono peraltro una scommessa da riscuotere nei confronti di Cahill e Vagnozzi: una PlayStation 5. Ma il buon Darren inizialmente rimbalza l'altoatesino, facendogli due conti in tasca…
La scommessa di Sinner con Cahill e Vagnozzi: adesso Jannik aspetta una PlayStation 5
È Sinner a svelare nella notte di New York cosa avevano pattuito i tre a Montreal: "Avevamo detto che, se fossi arrivato almeno in una finale nello swing americano, mi avrebbero dovuto regalare la PlayStation 5!". Altro che giocare una finale, dopo la sconfitta nei quarti di Montreal contro Rublev, Sinner ha vinto sia il Masters 1000 di Cincinnati che lo US Open e adesso batte cassa, avendo evidentemente cambiato idea rispetto a quando qualche tempo fa spiegava che i videogiochi non lo attiravano granché: "Non mi piacciono molto, sottraggono troppe energie mentali", aveva detto all'epoca Jannik.
Ma Cahill gli fa i conti in tasca: "Con quello che ha intascato può comprarsela da solo…"
Adesso Sinner quella PS5 la vuole eccome, a maggior ragione se non deve cacciare lui gli oltre 500 euro che servono per mettersela in salotto. Ma Cahill eccepisce… "Jannik ha intascato 3,6 milioni di dollari, quella PlayStation può permettersela da solo!", risponde ridendo all'inizio, salvo poi spiegare che qualcosa dalle tasche sue e di Simone uscirà: "Ma ogni promessa è debito e c'è anche il regalo di compleanno: il 16 agosto Jannik ha compiuto 23 anni".
Cahill e il suo ruolo nella tempesta doping: "Gli ripetevo che non aveva fatto niente di male"
Cahill spiega poi cosa ha messo nella straordinaria macchina da tennis chiamata Sinner, un progetto di campione che adesso si gode l'Italia: "Ho cercato di tenere unita la squadra nella tempesta – ha spiegato Darren al Corriere della Sera, riferendosi al caso doping dal quale Sinner è uscito assolto, ma che gli ha assorbito risorse importanti – Volevo tenere Jannik focalizzato, gli ho ripetuto tutti i giorni: non hai fatto niente di male, adesso vediamo come uscirne. Lo stress è stato enorme ma lui è nato con la mentalità del campione. Quando ho iniziato a lavorare con Jannik ero sicuro diventasse numero uno del mondo. A New York ha iniziato perdendo un set e andando sotto di un break con McDonald. Ha giocato con 40 chili sulle spalle, mi chiedo anch'io come abbia fatto…". È la materia di cui sono fatti i fuoriclasse: Jannik è così, non un grammo di meno.