Sinner tocca il cuore: “Domani è un giorno importante per Tathiana Garbin, saremo tutti con lei”
Ci sono giornate che segnano una carriera, come quella che oggi ha scritto per sempre il nome di Jannik Sinner e dei suoi compagni della squadra di Coppa Davis nella storia del tennis italiano, e giornate in cui c'è in ballo qualcosa di più prezioso, la vita. Domani sarà un giorno molto importante per Tathiana Garbin, la capitana della squadra azzurra di Billie Jean King Cup, la nazionale del tennis femminile che due settimane fa ha perso solo in finale contro il Canada. La Garbin sta combattendo contro un tumore per il quale già è stata operata una prima volta ad ottobre e tra poche ore subirà un altro intervento. Le parole che le dedica Sinner toccano il cuore e danno la statura di un ragazzo che ha capito benissimo qual è il nostro posto nel mondo: al fianco degli altri.
Con l'adrenalina ancora a mille e la gioia dell'Italia intera a riecheggiare nelle sue orecchie dopo aver battuto l'Australia nella finale di Davis, Sinner mostra tutta la sua umanità in conferenza stampa: non bisogna dimenticarsi degli altri, anche quando la felicità per i successi personali potrebbe indurre a farlo, e soprattutto si deve dare il giusto peso alle cose. E alle persone. Fare squadra con Tathiana può spingerla a superare un momento drammatico che è caduto sulla sua vita in maniera improvvisa e imprevista, col tumore che le è stato diagnosticato lo scorso agosto.
"Domani è un giorno importante per Tathiana, speriamo che questa vittoria le possa dare forza. Saremo tutti con lei. Qua si parla di vincere la Coppa Davis, sì, che è bello, si fa la storia e siamo tutti contenti. Ma quello che conta nella vita è totalmente qualcos'altro. Dobbiamo sentirci molto fortunati di essere in questa posizione in cui siamo e saremo tutti con lei", scandisce Jannik, più grande dei suoi 22 anni e delle sue vittorie, trovando la condivisione anche del capitano Filippo Volandri.
La 46enne Garbin aveva annunciato al termine della finale di Billie Jean King Cup persa col Canada di avere "un raro tumore", per il quale già era stata operata il mese scorso e che avrebbe richiesto un secondo intervento entro pochi giorni. "Mi hanno detto gli specialisti che capita a una persona su un milione – aveva poi raccontato – Si sviluppa dall'appendice, poi nel mio caso si è esteso. Mi sono operata subito, non c'era tempo da perdere. Proprio domenica (il 12 novembre, ndr), mentre giocavamo la finale, è stato un mese dall'intervento. Sono una donna fortunata, ho accanto persone che mi vogliono bene, so che non sono da sola".
Parole queste ultime riempite da Sinner con la straordinaria umanità di un campione che oggi tutto il mondo ci invidia. L'Italia è una squadra, lo dimentichiamo troppo spesso. Tathiana stasera si addormenterà sapendo di avere al fianco tante persone che non conosce, ma che sanno perfettamente lei chi è: una della squadra.