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US Open 2024 di tennis

Sinner svela il trucco che usa in campo: “Sfrutto la faccia da poker, ma dentro è un disastro”

Jannik Sinner dopo la vittoria degli US Open ha parlato di cosa accade dentro di lui durante le partite. La sua freddezza è solo apparente.
A cura di Marco Beltrami
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Jannik Sinner è più forte dal punto vista tecnico o mentale? Difficile stabilirlo, visto che anche agli US Open il tennista italiano ha dimostrato una completezza e una stabilità, da numero uno al mondo. L'azzurro fa sembrare tutto di una semplicità disarmante anche a livello di linguaggio del corpo, senza tradire emozioni e mettendo poi una marcia in più al momento giusto. Ma è realmente così? Jannik Sinner ne ha parlato in un'intervista, spiegando cosa succede dentro di lui durante i match.

Come vive Sinner le partite, la maschera da poker face e la tempesta dentro

Necessario alle volte fare buon viso a cattivo gioco, e indossare una maschera che consenta di non tradire emozioni, e magari dando dei riferimenti o dei "segnali" agli avversari. Intervenuto come ospite in occasione del format statunitense Kelly e Mark, Sinner ha spiegato tra un sorriso e l'altro: "Sembro tranquillo dall'esterno? Sì, dall'esterno… dentro è un completo disastro. C'è una tempesta in corso. A volte devi giocare con la "poker face"".

Insomma normale amministrazione per Sinner che pensa che questo sia semplicemente un aspetto del suo lavoro. Niente di speciale per Jannik che mantiene ancora una volta un profilo basso: "Ci sono così tante cose che ti frullano per la testa. Cerchi solo di fare del tuo meglio. Penso che sia in ogni lavoro. Sono solo un tennista e cerco solo di fare del mio meglio in campo e basta".

Le sensazioni di Sinner agli US Open, il peso liberatorio del successo

Tra l'altro a differenza degli Australian Open, primo Slam vinto da Sinner, in questa occasione ci sono state anche altre situazioni che hanno pesato e non poco sulla mente del tennista numero uno al mondo. Come quelle relative al caso Clostebol, che ha inciso tanto su tutto il team a detta anche del suo coach Cahill. Un successo che dunque ha un valore anche liberatorio: "C'è stato un po' di sollievo dopo il primo Slam vinto in Australia, ma questo è un po' diverso anche per certe circostanze fuori dal campo".

Entrando nello specifico poi Jannik Sinner ha spiegato: "Non è stato facile giocare questo Slam e siamo andati avanti giorno per giorno. Nella mia mente sapevo che potevo potenzialmente vincere, perché l'ho già fatto prima. Quindi, sì, fa tutto parte del processo, cercare di essere un tennista migliore e una persona migliore".

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