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Coppa Davis 2024: le news sul torneo di tennis

Sinner stravince ma pensa all’avversario che non giocherà più: “Fatemi dire due parole su Koolhof”

Jannik ha vinto la Coppa Davis e trasformato in eccezionale un 2024 straordinario per i successi conquistati. Nel momento del trionfo spende parole toccanti per l’avversario: “Ha avuto una carriera incredibile, gli auguro il meglio”.
A cura di Maurizio De Santis
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Jannik Sinner ha appena battuto Griekspoor, è il punto che mancava che all'Italia. La Coppa Davis si colora ancora di azzurro: è la seconda consecutiva, la terza per la selezione tricolore. Trionfo assoluto per la squadra e per se stesso, che chiude in gloria un anno indimenticabile e straordinario. Lo dice un dato che è altisonante: è il secondo tennista nella storia a giocare una stagione intera senza perdere due set.

È in ottima compagnia: c'era riuscito in precedenza Roger Federer… e tanto basta a spiegare la portata di un'impresa del genere. Lo dice un altro dettaglio che rende il numero uno al mondo unico al mondo. In che senso? Mai prima dell'alto-atesino c'è stato qualcuno che ha vinto 2 Slam (Australian Open e US Open), Atp Finals e Coppa Davis nella stessa stagione. E ancora: 9 titoli complessivi, 73 vittorie su 79 partite. Giù il cappello e standing ovation sono meritate ma diventano menzione speciale quando, a caldo, l'azzurro trova il modo, il momento e la delicatezza giusti per dedicare un pensiero a uno degli avversari.

La dedica a Koolhof che dice addio al tennis

Intorno a Jannik c'è tripudio, ma in tutto quel frastuono di gioia non perde la bussola, non si lascia stordire, tiene la testa sulle spalle e il cuore a posto. È quello di sempre, il successo non l'ha cambiato. È anche per questo che è riuscito a ritagliarsi una simpatia particolare in un Paese nel quale l'attenzione spasmodica per il calcio ha soffocato tutto il resto. Sinner ha vinto anche questa partita, sovvertendo le gerarchie degli ascolti restando quello che è. Lo dimostra quando sorprende anche l'intervistatore della Davis che ha di fronte.

"Voglio solo dire un paio di parole per Wesley Koolhof perché si ritira – ha ammesso subito dopo il successo scandito dal boato del pubblico -. Ha avuto una carriera incredibile. Tutti si chiedono perché si ritiri… ha giocato in modo incredibile tutto l'anno. Gli auguro il meglio. È un bravissima persona".

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Il rumore di fondo, quel brusio d'eccitazione ed entusiasmo, gli strappa un sorriso e una smorfia di soddisfazione. Sinner si lascia andare per un attimo e legittima il trionfo con poche, semplici parole. "Siamo felici di essere di nuovo qui a tenere in mano questo trofeo. Sembra di essere in Italia".

L'importanza di avere una squadra e l'elogio per Berrettini

A livello sportivo in questo momento non c'è tennista che possa competere con Jannik Sinner. Averlo in squadra nelle Finals, l'anno scorso come oggi, è avere la certezza di partire sempre in vantaggio, di avere sempre un asso nella manica che fa saltare il banco. Il numero uno al mondo, però, non dimentica cosa vuol dire "si vince di squadra": nelle sue frasi c'è il riverbero di quelle di Berrettini che, godendosi il successo che è valso il punto del vantaggio con l'Olanda, h voluto ricordare tutti i compagni che dalla fase a gironi fino a Malaga hanno accompagnato il percorso della selezione fino al successo finale.

"È come se stessimo vivendo un sogno. È stato un anno incredibile. Entrambe le Davis hanno lo stesso valore per me – ha poi aggiunto nell'intervista a Sky -. Oggi è stata dura perché avevamo tanta pressione addosso, però da quando siamo a Malaga ognuno di noi ha dato il 100%. Avendo Matteo (Berrettino, ndr) in squadra è stato un po’ diverso… sono molto contento. E sono molto felice anche per Lorenzo Musetti, Andrea Vavassori e Simone Bolelli che hanno dato un grandissimo contributo alla nostra vittoria. Questo trofeo ha una grandissima importanza, lo condividiamo con il capitano Volandri e tutto lo staff che c’è dietro a noi".

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