Sinner straripante a Wimbledon, gioca un match splendido e si qualifica per i sedicesimi
Circa tre ore sono servite a Jannik Sinner per battere Mikael Ymer e per accedere così al terzo turno del torneo di Wimbledon. Il tennista altoatesino si è imposto per 3 set a 1. Sinner venerdì tornerà in campo e affronterà il vincente della sfida di lusso tra John Isner e Andy Murray. L'azzurro resta in rotta di collisione con Carlos Alcaraz.
L'Italia del tennis si aggrappa da martedì a Sinner, così è dopo il forfait, dovuto alla positività al Covid, di Matteo Berrettini, che era uno dei favoriti della vigilia. Il numero 1 d'Italia dopo aver esordito vincendo in quattro set con Wawrinka si è sbarazzato di uno dei fratelli Ymer, Mikel che aveva già sconfitto al Roland Garros un anno fa. Partiva favorito Jannik che è stato molto bravo soprattutto nel primo set quando lo svedese più volte ha cercato di creargli dei problemi e che in un paio di occasioni è andato fino a palla break. Il break è stato chirurgico. Ymer perde il servizio nel decimo gioco, quindi 6-4 Sinner e partita che si mette in discesa, all'apparenza.
Un solo break anche nel secondo set, 6-3 per l'italiano che sembra mettere in modo definitivo le mani sulla partita a inizio del terzo. Subito break e palla del 3-0. Sull'orlo del baratro Ymer risorge e gioca un tennis straordinario, mettendo alle corde Sinner che alterna dei prodigi a qualche errore di troppo che gli costa carissimo. Lo svedese strappa il servizio a Jannik e si rimette in parità e in volata vince il set con il punteggio di 7-5.
Il quarto set ha un avvio schizofrenico, e pensando solo ai servizi da terra battuta. Break di Jannik, contro break di Ymer, poi un terzo gioco infinito che si chiude con un altro break. L'argine si rompe, Sinner ottiene un altro break poco dopo, si invola sul 4-1 e chiude 6-2 dopo oltre tre ore di gioco.
Il prossimo incontro sarà senz'altro impegnativo, ma in ogni caso Sinner partirà favorito, sarà così sia contro John Isner, bombardiere americano che sull'erba è un avversario ostico, che con Andy Murray, due volte vincitore a Wimbledon, ma che è fuori dalla top 50 del tennis.