Sinner spiega cosa prende al ristorante tra pasta al ragù o al pomodoro: dipende da quanto costano
Un piccolo break dopo la vittoria a Rotterdam – per tornare a casa e riuscire finalmente a vedere la sua famiglia, in particolare i nonni oltre ai genitori – e poi già da domani Jannik Sinner rientrerà a Monte Carlo per riprendere gli allenamenti in vista dei prossimi tornei che potrebbero consentirgli di accorciare le distanze in classifica da Djokovic e Alcaraz: i due ATP 1000 di Indian Wells e Miami. Del resto ormai abbiamo imparato a conoscere il nostro campione: poche concessioni alle distrazioni e focus totale sull'obiettivo, che per lui da ora in poi non può che essere vincere altri tornei del Grande Slam e puntare al numero uno del ranking. "Sono uno che si vuole allenare tanto, tanto. Stare dietro ai miei ritmi non è facile", spiega alludendo al nutrito team che lo segue.
Uno sportivo vero, tutta sostanza e poco glamour, questo è Jannik. Ma non vuol dire che non faccia le cose che fanno i ragazzi della sua età: "Se ho voglia di andare allo zoo, per dire, ci vado. Sono un ragazzo normale fuori dal campo. Mi piace giocare alla PlayStation. Andare a cena, una volta ogni tanto. Anche se il più delle volte preferisco stare a casa tranquillo, a Monte Carlo. Quale rinuncia ho dovuto fare per il tennis? Ho tutto, non mi manca niente. Non sono mai stato in discoteca, non mi piace andare a dormire tardi. Preferisco giocare a carte con un amico".
Il rapporto di Sinner coi soldi è uno degli argomenti della chiacchierata fatta con Vanity Fair. Oculato lo potremmo definire, per uno che nel 2023 ha guadagnato oltre 7 milioni e mezzo di euro soltanto di premi, cifra che arriva a sfiorare i 30 milioni con le numerose e ricche sponsorizzazioni: "Che rapporto ho col denaro? Prima di comprare qualcosa guardo sempre il prezzo, sempre. Se vado al ristorante e la pasta al ragù costa molto più di quella al pomodoro, prendo quella al pomodoro. Non perché sia tirchio, ma perché rispetto il denaro. Se mi sono tolto qualche sfizio? L'unico regalo che mi sono fatto è la macchina. È una bella macchina, ma non pensate a una Ferrari, una Lamborghini o una Maserati".
Fresco numero 3 al mondo dopo aver vinto i primi due tornei cui ha partecipato quest'anno, Australian Open e Rotterdam, Sinner se già finisse così la sua carriera resterebbe scolpito nella storia dello sport italiano: "È una roba forte, bella, ma io sto facendo anche la mia storia personale, e la sto facendo per me stesso. Se mi guardo indietro so di avere fatto un bel percorso, ma non mi voglio fermare". E non si fermerà, ci sono davvero pochi dubbi.