Sinner seccato dalle chiacchiere sulla borsa Gucci spiega tutto: lo ha fatto per un solo motivo
Si è parlato tanto della particolare e atipica borsa sfoggiata da Jannik Sinner a Wimbledon. Un accessorio che ha fatto, come si suol dire, rumore perché non apparentemente in linea con i canoni estetici e stilistici dei Championship. Mentre il tennista italiano ha chiarito di aver concordato tutto con gli organizzatori del prestigioso e storico torneo, si è continuato a parlare del tutto anche dopo la vittoria nel secondo turno di Wimbledon contro Schwartzman.
Proprio l'argentino, grande amico di Jannik, alla vigilia dell'incontro ci aveva scherzato su chiedendo su Instagram all'altoatesino un borsone anche per lui. A proposito di scherzi, anche Rune non ha perso occasione per prendere in giro Sinner paragonando il suo borsone a quello utilizzato da lui due stagioni fa, agli US Open, dell'Ikea. La discussione sull'accessorio dunque è tornata d'attualità nella conferenza stampa post secondo turno.
Sinner sempre molto pacato, è sembrato un po' infastidito dalle chiacchiere e dalle polemiche sul borsone utilizzate. Ecco allora la necessità di sottolineare come l'oggetto non influisca sulle sue prestazioni. Ha deciso di utilizzarla per un unico motivo, ovvero il fatto di non influire sul rendimento: "La borsa? È una cosa nuova, ma non è che questa borsa mi fa giocare meglio o peggio, non è che cambio racchetta o scarpe che mi possano dare un vantaggio o sono fattori del mio gioco sono molto onesto e la priorità è sempre giocare a tennis".
Come è nata l'idea di sfoderare questo tipo di borsone in una cornice come quella di Wimbledon? Jannik ha parlato del progetto: "È frutto di un progetto che ho portato avanti con la famiglia Gucci, ma è un qualcosa extra tennis. Se fosse stato un qualcosa di attinente allo sport che pratico, non avrei mai acconsentito".
È stato difficile convincere gli organizzatori a consentire questo accessorio particolare? Sinner molto disponibile ha spiegato come sono andate le cose, anche se lui non ha preso parte alla discussione: "In questo caso è stata chiesta l’autorizzazione per tempo, ma sono cose lontane da me. Il mio focus è sul tennis. Sono stato fuori questa faccenda, quindi non lo so. Ma so che è stato un processo lungo, bisogna chiedere il permesso anche a Atp, rientrano anche altri sponsor nella vicenda… però non voglio entrare in queste cose”