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Sinner ricorda l’incidente di Schumacher sugli sci: ne ha tratto una lezione per la vita

Jannik Sinner aveva solo 12 anni quel giorno di dicembre del 2013 quando Michael Schumacher ebbe il grave incidente sugli sci che gli avrebbe cambiato la vita: “È stata una botta per me. Quell’episodio mi ha fatto capire che la vita può cambiare in un secondo. Mai dare nulla per scontato”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Conclusa trionfalmente la stagione del tennis e in attesa di prepararsi al meglio per quella prossima che affronterà da numero uno indiscusso, Jannik Sinner ha trascorso il weekend ad Abu Dhabi, ospite assieme al suo team (c'erano Vagnozzi, Panichi e Badio) dell'ultimo Gran Premio della stagione di Formula 1. Il 23enne altoatesino ha avuto il privilegio a fine gara di sventolare la bandiera a scacchi sul traguardo per sancire la vittoria di Lando Norris che ha dato il titolo costruttori alla McLaren davanti alla Ferrari, e ha incontrato protagonisti del Circus come il campione del mondo Verstappen e il ferrarista Leclerc. Per Sinner il primo ricordo legato alla Formula 1 è quello dell'incidente di Michael Schumacher, dal quale ha tratto una lezione per la vita: "È stata una botta per me. Quell'episodio mi ha fatto capire che la vita può cambiare in un secondo. Mai dare nulla per scontato, bisogna vivere giorno per giorno, godersela con un obiettivo".

Jannik Sinner sventola la bandiera a scacchi sul traguardo del GP di Abu Dhabi
Jannik Sinner sventola la bandiera a scacchi sul traguardo del GP di Abu Dhabi

Jannik Sinner e l'incidente di Michael Schumacher: aveva solo 12 anni, ma lo segnò

Il campionissimo tedesco si era ritirato un anno prima dalle corse – questa volta definitivamente dopo il ritorno con la Mercedes – quando nel dicembre del 2013 ebbe il grave incidente sulle nevi di Meribel che gli avrebbe cambiato per sempre la vita, inducendo la famiglia a nasconderlo da allora agli occhi del mondo. Il giorno prima di quella caduta in sciata libera Michael era uno degli uomini più realizzati al mondo, in un attimo divenne un fantasma del quale è rimasto solo il ricordo, in mezzo alle tante voci sulle sue attuali condizioni, probabilmente irreversibili. Sinner quel giorno aveva solo 12 anni, ma l'impatto della notizia su di lui fu enorme: quel "mai dare nulla per scontato" è il mantra del campione azzurro, ferocemente motivato a continuare a lavorare per tenersi stretto il numero uno al mondo, che detiene da 27 settimane.

I piani di Sinner per le festività: "Al 90% torno a casa per Natale"

"Non ero mai stato a una gara dal vivo – racconta al Corriere della Sera, spiegando poi di essere ancora incerto sui piani per Natale, se tornare a Sesto Pusteria o fermarsi a Dubai – Dobbiamo ancora vedere, Natale vorrei passarlo a casa: al 90% torno. Se mi guardo indietro, Wimbledon è il torneo dove ho lasciato più rimpianti. Avevo giocato molto bene fino alla partita con Medvedev… È andata così, il nostro sport è imprevedibile. Per l'anno prossimo vediamo: nessuno conosce il futuro".

"La partita a padel con Leclerc? Difficilissimo, ma ci spero ancora…"

Un futuro in cui potrebbe esserci quella partita a padel con Charles Leclerc di cui si era parlato in passato. Sinner ha girato in pista ad Abu Dhabi col monegasco su una Ferrari stradale, la 296: "Esperienza unica. Ci messaggiamo, ma non ci eravamo ancora conosciuti di persona. Sapevo un po' che cosa aspettarmi, avevo già girato a Fiorano ma non con lui. Incredibile il controllo che ha. La sfida a padel? È difficilissimo far combaciare le agende. Ma ci spero ancora…".

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