Sinner positivo due volte all’antidoping ma evita la squalifica, perché è innocente: la ricostruzione dell’ITIA
Jannik Sinner positivo a due controlli antidoping ma è innocente. Il tennista azzurro poche ore dopo la vittoria di Cincinnati ha visto chiudersi una vicenda che si era aperta ad Indian Wells la scorsa primavera con la nota dell'ITIA: "L'International Tennis Integrity Agency (ITIA) conferma oggi che un tribunale indipendente convocato da Sport Resolutions ha stabilito che il tennista italiano Jannik Sinner non ha alcuna colpa o negligenza per due violazioni delle norme antidoping nell'ambito del programma antidoping del tennis (TADP), essendo risultato positivo due volte alla sostanza proibita clostebol nel marzo 2024".
Sinner due volte positivo al Clostebol, cosa è successo
Il 10 marzo 2024 un primo test ha rilevato la positività al Clostebol durante il torneo di Indian Wells. Un secondo test di urine, eseguito il 18 marzo 2024 ha evidenziato nuovamente un metabolita del Clostebol. Il 4-5 aprile e 17-20 aprile arrivano le due sospensioni provvisorie per Sinner ma il tennista italiano ha fatto appello urgente immediato rivolgendosi a un tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions (una società privata che supervisiona i casi di doping). In entrambi ha ottenuto la revoca immediata delle due sospensioni e ha potuto continuare a giocare. Il 15 agosto con un'udienza presso Sport Resolutions ha stabilito che non è stata applicata alcuna colpa o negligenza.
Cosa è successo? Il numero uno al mondo è stato trovato positivo al Clostebol in due controlli antidoping effettuati durante il torneo di Indian Wells ma è stato scagionato in seguito ad un’indagine, che ha confermato come l’assunzione della sostanza sia stata involontaria: colpa di una pomata usata dal suo fisioterapista.
La ricostruzione dell'ITIA: Sinner evita la squalifica (ma perde punti)
Sinner è stato trovato positivo al Clostebol a Indian Wells, tra il 5 e il 13 marzo 2024: si tratta di un periodo durante il quale il fisioterapista ha fornito prestazioni giornaliere e terapie al tennista con conseguente contaminazione transdermica inconsapevole.
Dopo aver consultato esperti scientifici, che hanno concordato che la spiegazione del giocatore era credibile, l'ITIA non si è opposta ai ricorsi del giocatore volti a revocare le sospensioni provvisorie e così è stata portata avanti un'indagine approfondita, con diversi accertamenti fatti insieme a Sinner e al suo team. Tutti hanno collaborato e così si è arrivati al 15 agosto 2024, quando si è tenuta un'udienza presso Sport Resolutions, in seguito alla quale il tribunale indipendente ha stabilito che non c'è stata alcuna colpa o negligenza. Questo non ha comportato alcun periodo di squalifica per il numero uno del mondo.
Seppur innocente, Sinner secondo regolamento è responsabile del suo team e gli vengono tolti i 400 punti conquistati e i 300mila euro guadagnati ad Indian Wells.
Il Tribunale si è avvalso di pareri di esperti indipendenti: il professor Jean-François Naud, direttore del laboratorio accreditato dalla WADA a Montreal, Canada; il dottor Xavier de la Torre, vicedirettore e responsabile di laboratorio (vicedirettore scientifico) del laboratorio accreditato dalla WADA a Roma, Italia; e il professor David Cowan, professore emerito del Dipartimento di scienze ambientali, analitiche e forensi del King's College di Londra ("KCL") ed ex direttore del laboratorio accreditato dalla WADA presso il KCL di Londra, Regno Unito.
Quest'ultimo ha concluso che la spiegazione del giocatore sulla scoperta di metaboliti di Clostebol nel primo e nel secondo campione come derivanti dalla sua inconsapevole assunzione da parte del suo fisioterapista, che stava utilizzando Trofodermin Spray contenente 5 mg/mL di Clostebol Acetate, "è totalmente plausibile, considerate le concentrazioni registrate dal laboratorio, che la versione fornita sia credibile. Anche se la somministrazione fosse stata intenzionale, l'ammontare minimo di sostanza somministrata non avrebbe avuto alcun effetto dopante, non avrebbe aiutato il giocatore a migliorare la sua performance e per questo non c'è un'evidenza a sostenere qualsiasi altro scenario".
Karen Moorhouse, CEO di ITIA, ha affermato: "Prendiamo estremamente sul serio qualsiasi test positivo e applicheremo sempre i rigorosi processi stabiliti dalla WADA. L'ITIA ha condotto un'indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato ai test positivi, con cui il signor Sinner e i suoi rappresentanti hanno collaborato pienamente. A seguito di tale indagine, l'ITIA ha accettato la spiegazione del giocatore in merito alla fonte del Clostebol e che la presenza della sostanza non era intenzionale. Ciò è stato accettato anche dal tribunale. Ringraziamo il tribunale indipendente per la rapidità e la chiarezza della sua decisione in merito al grado di colpa del giocatore".
Il 23enne di Sesto Pusteria è stato scagionato e ha accettato di perdere i punti (400) e il montepremi conquistati in occasione della competizione americana.
La nota di Sinner: "Posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto triste"
Appena appresa questa notizia in tanti hanno pensato anche alla sua scelta di non partecipare alle Olimpiadi di Parigi ma, riavvolgendo il nastro di questi mesi, bisogna sottolineare anche come Sinner abbia giocato per settimane, e vinto, con questa situazione nella mente.
Nella sua nota il tennista azzurro ha commentato così l’esito della vicenda: "Ora posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto triste e profondamente difficile, continuerò a fare il possibile per fare in modo di attenermi al programma antidoping dell’ITIA. Sono circondato da un team molto attento e meticoloso".
L’avvocato Jamie Singer dello studio legale Onside Law, che ha assistito Sinner, chiarisce che "le regole antidoping devono essere estremamente strette perché abbiano effetto. Per questo può capitare che in alcuni casi anche atleti innocenti possano essere coinvolti. Non c’è alcun dubbio che Sinner sia innocente rispetto a questo caso, ma il giocatore è responsabile di tutto ciò che accade all’interno del suo sistema, anche se non ne è a conoscenza, come in questo caso eccezionale".