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Sinner oggi è la miglior versione di se stesso: forse non avete ancora compreso cosa ha fatto

Jannik Sinner nel 2023 ha vinto 56 partite. Un numero enorme di successi per l’altoatesino che nell’ultimo mese ha vinto due titoli (Pechino e Vienna) ed è diventato numero 4 ATP. E in queste ultime settimane ha vinto sempre contro i top 5 che ha sfidato.
A cura di Alessio Morra
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Jannik Sinner è inarrestabile. Il suo mese di ottobre è stato da incorniciare. Ha vinto due titoli ATP, è salito al numero 4 al mondo e con il vento in poppa si presenta agli ultimi tre appuntamenti di questa stagione 2023 del tennis. Stagione che fin qui è stata strepitosa e che potrebbe diventarlo ancora di più tra Bercy, Finals di Torino e Coppa Davis.

Che fosse forte lo si era capito da tempo, anche se di tanto in tanto qualcuno ha dubitato dell'italiano che in questa annata è riuscito a fare un duplice salto di qualità. Perché ha iniziato la stagione al numero 15, ma a marzo era già nella top ten. Il sunshine double americano lo ha visto protagonista a Indian Wells e a Miami, dove batté Alcaraz prima di perdere in finale con Medvedev. Un'altra perla l'ha sigillata a Monte Carlo, dove è arrivato fino in semifinale. Lì è stato poco fortunato, sull'erba è ritornato grande.

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A Wimbledon ha disputato la prima semifinale della sua carriera. Un risultato eccezionale, che gli ha dato uno slancio enorme. La vittoria di Toronto, primo 1000 della carriera, è stato altrettanto storica, e lo ha proiettato al numero 6. Il ko agli ottavi degli US Open non gli ha tolto fiducia e anzi gli ha dato slancio per una parte finale di stagione straordinario. Due tornei vinti nell'arco di poche settimane: prima Pechino e poi Vienna. Due tornei ATP 500, ma dal campo di partecipazione straordinario.

I due titoli certificano sì la bontà dei suoi risultati. Ma è nei dettagli che si capisce quanto sia stato bravo Sinner e soprattutto quanto sia cresciuto. Tra Pechino e Vienna ha vinto dieci partite, nelle quali ha perso appena tre set, una miseria. E Jannik ha trionfato battendo due volte Medvedev in finale (con il quale era fino a settembre 0-6 nei confronti diretti), ma pure Rublev e Alcaraz. Ciò significa, in soldoni, che ha vinto quattro partite giocate con tennisti posizionati nella top 5 della classifica ATP.

In poche parole, i suoi pari li ha fatti fuori tutti. Ora gli resta solo da battere Djokovic. I numeri, che stavolta sono meno freddi, confermano tutto. Sinner ha vinto 56 partite in stagione (su 70), con un bilancio di 14 vinte e 8 perse contro i top 20. Bilancio complessivo. Perché da Wimbledon in poi è 9-3 con i top 20. Dall'estate in poi il suo livello si è ancora alzato, frutto del lavoro sul campo con i coach Cahill e Vagnozzi.

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L'altoatesino ha aggiunto ulteriori skills al suo gioco. Implacabile al servizio, è diventato fenomenale anche nel serve and volley, con cui ha fatto ammattire Medvedev. Il russo ha sperimentato il livello altissimo di gioco di Sinner che a soli 22 anni ha conquistato già 10 titoli ATP.

Quasi sotto silenzio è diventato uno dei più forti al mondo e ora l'Italia si ritrova un tennista che può raggiungere i traguardi più alti, già nelle prossime settimane, e un giorno, non lontano, magari anche uno Slam. Pressione non gliene va messa, ma intanto si può solo lodare questo ragazzo che cresce di partita in partita puntando al massimo.

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