Sinner numero 1 al mondo del tennis nel ranking ATP: quando può succedere e cosa serve
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Jannik Sinner è solo il terza tennista italiano capace di vincere una prova del Grande Slam. Prima di lui ci erano riusciti solo Pietrangeli e Panatta, che in classifica arrivò al massimo al numero 4. La quarta è la posizione dell'altoatesino che già nelle prossime settimane ha la possibilità di issarsi nella top 3, traguardo mai raggiunto da un giocatore italiano. Ma il sogno è quello della prima posizione ATP, che per ora appartiene a Djokovic. L'assalto è già partito. I 2000 punti conquistati con il successo degli Australian Open sono il viatico migliore per prendersi lo scettro assoluto.
La classifica ATP si basa sulle ultime 52 settimane, è un sistema che è attuato da decenni e che non cambia. Quindi bisogna fare punti nell'anno corrente, ma bisogna anche difendere i punti conquistati nella stagione precedente. Dunque serve guardare cosa è stato fatto nel 2023, quantomeno nell'imminenza.
Djokovic è numero 1 ed ha 9855 punti, il serbo che ha da tempo superato le 400 settimane al vertice, precede di 600 lunghezze esatte Carlos Alcaraz, che ha già toccato la vetta, e Daniil Medvedev che perdendo la finale degli Australian Open non è riuscito ad avvicinarsi e adesso ha 8765 punti. Sinner segue con 8310.
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Ora il tennista italiano perderà subito 250 punti, perché lo scorso anno giocò e vinse a Montpellier, non difenderà il titolo e non giocherà Marsiglia. Poi Sinner sarà probabilmente in campo a Rotterdam, dove difenderà la finale (e cioè 300 punti). Quindi di fatto Jannik virtualmente è a 7770 punti, ai quelli si aggiungeranno i punti che conquisterà nel 500 olandese.
Dovrà difendere invece tantissimi punti nei prossimi tornei Medvedev, che lo scorso anno vinse in fila Rotterdam, Doha e Dubai. Praticamente una cambiale pesantissima con 1250 punti in scadenza e dunque virtuali 7515 punti. Per questo motivo Sinner è virtualmente al numero tre, in attesa di Indian Wells e Miami dove tutto potrà essere molto
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I due giocatori che li precedono hanno invece situazioni differenti. Poco da scartare per Djokovic, che da qui a fine marzo difende appena la semifinale di Dubai (150 punti). Poco e niente. Alcaraz invece lo scorso anno vinse il 250 di Buenos Aires e conquistò la semifinale di Rio (150 punti).
Quando arriveranno i 1000 di Indian Wells e Miami i punti in palio saranno tantissimi. Lì il serbo sarà favorito per la classifica perché non ha giocato negli Stati Uniti lo scorso anno. Alcaraz e Medvedev vinsero un torneo a testa (quindi 1000 punti a testa), mentre Sinner giocò una finale a Miami e una semifinale, quindi difenderà un totale di 960 punti.
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Dopo di che arriverà la stagione sulla terra rossa, che vede sulla carta avvantaggiati Djokovic e Alcaraz, che lo scorso anno vinse Madrid e giocò le semifinali al Roland Garros. Il serbo invece deluse nei tornei che hanno preceduto Parigi (quarti a Roma come miglior risultato), ma poi al Roland Garros trionfò e portò a casa 2000 punti. Medvedev invece a sorpresa si impose agli Internazionali d'Italia, mentre Sinner eccetto la semifinale di Monte Carlo difende poco o nulla, con un'eliminazione precoce a Parigi.
Realisticamente è impossibile pensare a un Sinner al comando prima del Roland Garros. Dovrebbe fare un percorso netto tra i 1000 americani e i grandi tornei sul rosso della primavera. Più che altro è Djokovic che non ha punti da scartare che ha la possibilità solo di incrementare il suo bottino. I 2000 punti di Parigi sono invece una cambiale pesantissima per Nole, mentre Sinner da Parigi ha tutto da guadagnare.
E Wimbledon potrebbe essere il momento decisivo per il cambio della guardia. D'altronde proprio Djokovic divenne numero uno per la prima volta dopo il primo successo a Londra, e Nadal conquistò il primato nell'estate in cui vinse a Wimbledon. La storia è pronta a ripetersi.
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