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Sinner lascia sbalordito Cahill con la risposta agli attacchi: “Veramente hai solo 23 anni?”

Darren Cahill ha parlato della maturità di Jannik Sinner, raccontando anche del consiglio ricevuto a proposito degli attacchi ricevuti per il caso Clostebol.
A cura di Marco Beltrami
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In pochi conoscono Jannik Sinner come Darren Cahill, eppure il super coach australiano resta ancora sbalordito di fronte alle doti umane oltre che tecniche del tennista numero uno al mondo. L'allenatore, nel corso di un podcast, ha parlato anche di come il giocatore ha reagito di fronte al "rumore" per il caso Clostebol, chiusosi con una sospensione di tre mesi dopo l'accordo con WADA. Una lezione di maturità da parte di Sinner che ancora una volta si è mostrato molto più maturo della sua età.

Cahill sbalordito dalla maturità di Jannik Sinner

Intervenuto a Tennis Insider Club, Cahill per dare la misura della forza del suo giocatore, extra-campo, ha raccontato: "L'altro giorno Jannik mi ha detto ‘non preoccuparti delle critiche di qualcuno da cui non accetteresti consigli‘. Ho pensato ‘Mio Dio, hai 23 anni!?‘. Questo perché abbiamo parlato di tutto il ‘rumore', con le parole dei giocatori, degli allenatori e dei media intorno al suo caso in questo momento".

Insomma Sinner si lascia scivolare tutto addosso, senza fare una piega e va avanti per la sua strada. Ad aiutarlo c'è anche il tennis, visto che come spiegato dal coach, lui rientra nella categoria dei giocatori per i quali il campo è una vera e propria isola felice dove tutto il resto non conta e rimane fuori. Un vantaggio enorme per la sua carriera, e che d'altro canto conferma la sua eccezionale passione per questo sport.

Il caso Clostebol visto da Cahill, il coach di Sinner

Entrando poi nello specifico, senza soffermarsi più di tanto, Cahill ha spiegato anche quanto lo stato d'animo di Sinner e del suo team sia figlio anche della consapevolezza di non avere fatto niente di male, con ITIA e WADA, che hanno certificato la contaminazione involontaria e il fatto che non siano arrivati benefici dal punto di vista delle prestazioni: "La sua è una contaminazione involontaria. Molte volte quando si ottiene un test positivo è da un medicinale o da un integratore, e quindi è una contaminazione volontaria, che porta ad una squalifica che può essere di un mese o più. Qui non solo è involontario, è anche dovuto ad uno spray utilizzato per curare un fisioterapista per un taglio al dito, che in qualche modo poi è finito in Jannik. Siamo sicuri che lui abbia fatto tutto il possibile per evitarlo".

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D'altronde Cahill ha già avuto modo in più occasioni di restare colpito dalla "testa" di Sinner, anche durante i match. Basti pensare al primo Australian Open vinto, e alla finale contro Medvedev in cui riuscì a rimontare e riprendersi dopo un inizio complicato: "Quando è riuscito a recuperare da due set di svantaggio e a battere Medvedev con il suo modo di giocare è stato straordinario. Ha cambiato completamente il suo gioco. Trovare un modo per capovolgere la situazione e farlo con tanta calma… ero seduto a guardare e pensavo ‘Come fa a farlo?'. Io sarei impazzito, è un ragazzo che ha una maturità che va molto oltre la sua età, per altri versi però ha ancora l'entusiasmo di un ragazzino".

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