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Australian Open

Sinner intervistato da un bambino dopo gli Australian Open: “Bravo, parli italiano meglio di me”

Durante lo shooting fotografico per la vittoria degli Australian Open, il campione in carica ha discusso con il piccolo Leo. Jannik ha risposto da fratello maggiore.
A cura di Maurizio De Santis
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Leo è un bambino di origini italiane e ha dinanzi a sé Jannik Sinner che, durante lo shooting fotografico a Melbourne dopo la vittoria degli Australian Open, s'è lasciato intervistare dal piccolo, apparso emozionato ma pronto a rivolgere una serie di domande al numero uno del tennis mondiale. Come di consuetudine, a uno dei ragazzini protagonisti del lancio della monetina nei differenti incontri dello Slam è concesso interloquire con il campione in carica.

Il bimbo s'è presentato in maniera simpatica, esprimendosi in lingua italiana. Sorridente, s'è rivolto all'alto-atesino con estremo candore: "Ciao, mi chiamo Leo, sono italiano…", ha mormorato il piccolo. Rotto il ghiaccio, ha ripreso fiato e coraggio e s'è spinto oltre, questa volta parlando in inglese. Jannik lo ha fermato e, dopo un "ooh" di meraviglia ha messo a suo agio il giovanissimo interlocutore con una battuta: "Complimenti per il tuo italiano… lo parli meglio di me". 

Leo ringrazia poi attacca con le domande serie e gli chiede che sensazione si prova ad aver conquistato ancora una volta la vittoria a Melbourne. Se quello dell'anno scorso fu il trofeo che ha segnato la sua esplosione quello di quest'anno è stato il premio della consapevolezza. Nell'uno e nell'altro caso, ha spiegato al bambino, "è una sensazione e fantastica svegliarsi con questa coppa tra le mani".

Nel corredo accessorio dei ricordi Sinner c'è di tutto, anche l'impressione di aver vissuto in una sola ora tutte le stagioni. "Sole, pioggia, vento… ogni singolo aspetto del clima di Melbourne" hanno tracciato la cornice della sua esperienza dall'altra parte del mondo. Adesso può tornare a casa e fare il viaggio a ritroso mettendo in valigia grande soddisfazione sportiva e gioia personale. La condivide con il suo staff, del quale non farà più parte Darren Cahill come da lui stesso annunciato e al quale ha rivolto un pensiero particolare al momento della premiazione dopo la finale con Zverev apparso molto provato. Ma ora non c'è spazio per la tristezza tra i suoi sentimenti, che non siano felicità e gratitudine. "Al mio coach ho detto che sono super felice di quanto fatto insieme e che è bello vivere assieme momenti del genere".

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Sinner è sereno, il bimbo anche più sciolto e gli pone due quesiti ricevendo risposte che sembrano consigli dati da un fratello maggiore. "Come controlli la pressione?", chiede a Jannik. "Devi prenderla in maniera positiva perché spingerti a fare sempre meglio. La tensione fa parte di questi momenti… anche se vedi tanta gente intorno la cosa importante è concentrarti su di te e divertirti con quello che fai. Poi hai una grande allenatore e una famiglia incredibile che pure aiutano".

Ultima domanda: "Cosa ti dici quando sei un po' giù?". E qui le parole di Sinner sono una carezza. "Cerco di trovare una soluzione in qualche modo. Nel tennis fino a quando non fai il tuo ultimo punto non è finita. Tutto può succedere e ogni momento può essere determinante". Mai mollare, Leo. Parola di Jannik.

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