Sinner incubo di Alcaraz, mai visto così in crisi: i tifosi cinesi urlano per tutto lo scambio
Jannik Sinner si èqualificato per la finale del torneo ATP di Pechino. Un risultato eccezionale soprattutto perché per raggiungerla ha battuto Carlos Alcaraz, il numero uno del tabellone, e lo ha battuto in modo netto. E grazie a questa vittoria è salito al numero 4. Ora c'è Medvedev, che ha già vinto due finale nel 2023 con Jannik. Ma un Sinner così non ha paura del russo. Di sicuro l'azzurro è diventato il giocatore che Alcaraz vuole evitare in ogni tabellone. Per la quarta volta Carlos è stato battuto da Sinner, che ha esaltato anche i tifosi cinesi, con tante magie ma con un gran punto in particolare.
Una partita splendida, nella quale Sinner è stato perfetto. Il primo set è sembrato quello di un videogioco, con i due tennisti a correre da una parte all'altra dal campo pronti a far giocare all'altro sempre un colpo in più. Ce n'è stato uno in particolare che ha colpito anche gli spettatori cinesi, che hanno capito anche l'importanza visto il momento della partita.
Il punteggio era 4-4 30-15. Sinner al servizio. Si gioca un punto che dura una trentina di secondi, con una ventina di colpi. Jannik è sempre all'attacco, spinge, pressa, Alcaraz le prende tutte, le rimanda di là, spesso sono pallonetti. L'italiano se li aspetta, perché è quasi l'unica mossa per Carlos. Sinner fa degli smash perfetti, tutti puliti. Ogni colpo è accompagnato dalle urla dei tifosi cinesi. L'ultimo colpo è quasi quello più semplice. Il punto dell'azzurro che è diventato l'incubo di Alcaraz, che per la quarta volta in sette incontri è stato battuto da Sinner.
Sinner si è qualificato per la finale giocando un tennis spaziale, una forza della natura, un tennis meraviglioso, pieno di variazioni. Sinner ha vinto sia il duello fisico che quello mentale contro Alcaraz. Ha giocato a un livello altissimo, forse mai si era issato su questi livelli il tennista italiano, che è riuscito a mandare non solo al tappeto ma in crisi Carlos, che nel finale di partita era scoraggiato e non aveva quasi più voglia di lottare.