Sinner ha un rituale scaramantico: ripete lo stesso gesto in ogni partita ma nessuno se ne accorge
Il torneo di esibizione del Kooyong Classic e poi gli Australian Open. Il 2024 di Jannik Sinner parte così, con aspettative altissime, dopo l'eccezionale finale di stagione scorso. C'è grande curiosità intorno al numero 4 del tennis mondiale, che certamente non stravolgerà le sue abitudini e magari anche i suoi piccoli rituali che ormai fanno parte del suo repertorio. Tra questi anche un gesto particolare, che Jannik fa sempre.
Non è sfuggito infatti a pochissimi fan del campione italiano molto attenti un dettaglio dei suoi movimenti in campo. Durante le pause di gioco, quando Sinner deve magari recuperare le palline per servire o prepararsi alle risposte, camminando spesso è costretto a modificare la sua andatura, riducendo i passi o cambiando gli stessi. Il motivo è legato alla volontà di non passare sopra le righe del campo con il piede sinistro. Ormai è diventata una vera e propria abitudine per Sinner, che condivide anche questo repertorio di piccole scaramanzie, con altri grandi campioni. Basti pensare a Nadal, con i suoi tic e il posizionamento delle bottiglie a ridosso della sua panchina.
In un'intervista su Supertennis di un po' di tempo fa, Sinner fu stuzzicato sulla sua scaramanzia in campo da Max Giusti. In quell'occasione il tennista altoatesino volle svelare il suo piccolo rituale pur essendosi dichiarato tutt'altro che scaramantico: "Non sono scaramantico, solo in campo passo sempre col piede destro sopra le righe". Ma Sinner fa questo in occasione di ogni volta che passa sopra le righe? Sì, come se fosse la cosa più naturale del mondo: "Lo faccio sempre giuro. Quando sono a fuoco sì".
Ormai dunque il tutto rientra nel suo repertorio e per questo Sinner non ci fa praticamente caso. A lui invece non fa molto effetto un altro tipo di scaramanzia, ovvero quella relativa ai complimenti o alle aspettative ricevuti. Ci pensa già lui ad alzare l'asticella dell'ambizione: "Sono giovane e devo far vedere ancora tutto, la pressione che ti mettono ma la metto già io perché voglio arrivare. Poi riesco a mettermi a posto".