Sinner ha la risposta pronta ad una domanda sbagliata dopo il trionfo di Miami: fa ridere tutti
Jannik Sinner si fa sempre trovare pronto, e non solo in campo. Il tennista italiano, entrato nella storia con la conquista del secondo posto del ranking ATP, ha strappato le risate di tutti i presenti nella conferenza stampa post-trionfo a Miami. Il giocatore azzurro infatti, di fronte alla gaffe di un giornalista, ha risposto prontamente con una battuta a sfondo tennistico a dir poco azzeccata.
Prima i complimenti, per il successo su Dimitrov, e poi le domande sul suo nuovo status. Il copione delle domande dei cronisti a Sinner è stato chiaro sin dall'inizio. C'è stato chi ha chiesto al tennista italiano se ci tenesse più al primo Masters di Miami vinto dopo due finali perse, o alla nuova posizione nel ranking. L'emozione però ha giocato un brutto scherzo all'interlocutore che ha chiesto: "Jannik ben fatto, ancora una volta. Che cosa e è più importante per te, il tuo primo titolo dopo due finali perse o essere il numero 1 ATP".
Il giornalista ha fatto confusione, tra il secondo e il primo posto in classifica. Jannik Sinner è rimasto interdetto e infatti, in modo educato ha manifestato la sua perplessità: "No, non numero 1". Mentre il suo interlocutore ha fatto dietrofront, il tennista italiano ha fatto una battuta di gusto: "Errore non forzato". Nel linguaggio tecnico del tennis si chiamano così i "punti persi per un proprio errore, quelli non indotti da un colpo vincente da un avversario". Tutti sono scoppiati a ridere, compreso lo stesso Jannik che si è mostrato dunque molto simpatico.
Quando la situazione è tornata "sobria", Sinner ha comunque spiegato: "Scherzi a parte. Significa molto per me il numero 2. Ma la cosa più importante per me è aver fatto una bella prestazione, soprattutto in semifinale e in finale, questo è ciò che più conta per me. Essere il numero 2 per me è una bella sensazione, non avrei mai immaginato di trovarmi in questa posizione. Vengo da una famiglia molto normale, i miei genitori continuano a lavorare entrambi. Quindi per me diciamo che lo sport è una cosa, mentre la vita vera è un’altra. Sono molto felice, sono giorni speciali questi quando si vince un torneo, è sempre un giorno speciale. E poco importa quale sia il torneo. Quindi sì, vuol dire tanto per me".