La lezione di Sinner: “Giocare è un privilegio, c’è chi non si può permettere una racchetta”
Più forte dell'avversario, più forte del caldo e della fatica. Jannik Sinner fa sognare l'Italia, con una vittoria tanto bella quanto sofferta. Il talento italiano classe 2001 dopo una battaglia di quasi 3 ore ha superato il russo Khachanov conquistando così gli ottavi del Miami Open, dove ora troverà un altro giovane tennista emergente, il finlandese Emil Ruusuvuori. In attesa di scendere in campo per il prossimo match, Sinner ha conquistato la scena anche davanti ai microfoni, per la sua grande umiltà.
Talento, spirito di sacrificio e grinta. Così Jannik Sinner è riuscito ad avere la meglio su Khachanov nel durissimo match dei sedicesimi di finale del Masters 1000 di Miami. Il numero 31 della classifica Atp, 21a testa di serie del torneo, ha superato il russo (22° giocatore al mondo) in rimonta, in una sfida resa ancor più complicata dalle temperature altissime. Alla fine ad esultare è stato l'italiano, che ora sfiderà il finlandese Emil Ruusuvuori, che in questo torneo si è tolto la soddisfazione di eliminare la testa di serie numero 3 Alexander Zverev.
Sinner nel post-partita in conferenza stampa ha speso parole all'insegna del fair play, sottolineando le difficoltà che entrambi i giocatori hanno dovuto affrontare: "Qui le condizioni sono difficili da giocare, ma alla fine è per entrambi. Non è solo per me, non è solo per lui. È per entrambi. Per entrambi c'è vento, per entrambi c'è il sole e per entrambi è caldo in campo. Oggi faceva molto caldo e all'inizio ho faticato un po ‘di più. Ho solo cercato di rimanere lì in ogni punto anche se ho perso il primo".
Il tennista italiano poi ha dimostrato ancora una volta la sua grande umiltà, con parole che non si possono non apprezzare, soprattutto in un momento complicato come questo: "È un piacere e un onore poter stare cinque ore su un campo da tennis, perché so di essere un privilegiato. Io posso vivere giocando a tennis mentre ci sono persone che non possono nemmeno permettersi una racchetta".