Sinner fenomenale contro Alcaraz, vittoria sontuosa a Wimbledon! Ai quarti lo aspetta Djokovic
A Wimbledon va in scena il miglior Jannik Sinner della stagione: in quattro set batte Carlos Alcaraz (6-1, 6-4, 6-7, 6-3) e per la prima volta va ai quarti del torneo inglese. È il sesto italiano a centrare un traguardo del genere dopo dopo De Morpurgo (1928), Pietrangeli (1955 e 1960), Panatta (1979), Sanguinetti (1998) e Berrettini (2021). "È una partita e un torneo importanti, non me l'aspettavo – le prime parole a caldo -. Non giocavo molto bene sull'erba, ho vinto la mia prima partita su questo fondo e posso dire di essere migliorato".
Su la testa, ragazzo. A 20 anni e 328 giorni è il tennista più giovane ad avanzare fino a vedere all'orizzonte le semifinali. Non accadeva dal 2014, quando Nick Kyrgios (proprio lui, il protagonista del duello ‘cappa e spada' con Tsitsipas) si qualificò ai quarti del trofeo britannico quando aveva 19 anni e 70 giorni.
Chirurgico. Paziente. Letale (soprattutto al servizio). Soffre e resiste quando l'avversario ha un ritorno di fiamma e di orgoglio, si aggrappa al talento, alla forza dei nervi ‘tranquilli' che gli consentono di non lasciarsi prendere dal nervosismo per quei due match point che gli avrebbero permesso di chiudere i conti al terzo set. E vince. Chi lo attende in tabellone? L'ombra di Djokovic (che si è imposto sull'olandese Tim van Rijthoven) si staglia all'orizzonte.
L'azzurro ha demolito lo spagnolo un poco alla volta sfoderando colpi (quasi) perfetti e una costanza di rendimento (altissimo) che ha fatto la differenza consegnandogli la qualificazione su un fondo che non è proprio la sua specialità. Non è un sogno. Tutto vero: il Covid ha messo fuori causa Matteo Berrettini (che nella scorsa edizione era arrivato a un passo dalla gloria), c'è un altro italiano che regala emozioni e un livello di tennis molto alto.
Aggressivo. È questo il termine che meglio può descrivere qual è stato l'approccio al match dell'alto-atesino. Il filo conduttore della sfida è nelle sue mani anche quando scende a rete e dà l'impressione di fare ciò che vuole. Al servizio e in risposta ha un'altra marcia. Chiude il primo set con una ace, il 6-1 è marchiato a fuoco su Alcaraz.
Preciso. Jannik si porta avanti 2-0 grazie al break nel game d’apertura, alla capacità di capitalizzare al massimo il turno di battuta e a un avversario molto falloso: messo in difficoltà, paga la poca lucidità e si accende a sprazzi. Resiste fino al 6-4, l'orgoglio non gli basta.
Battaglia aperta. Alcaraz si scuote. Finora ha subito, non è mai riuscito a imprimere né il ritmo né la svolta al match. È sotto e a un passo dall'eliminazione. Vede il baratro sotto di sé, ma resta in bilico e piano piano risale la china dell'incontro. Dopo due ore col piede pigiato sull'acceleratore Sinner tira il fiato e perde qualche colpo. Il terzo set scivola via punto a punto si arriva fino al 5-5. Alcaraz tiene il turno di battuta a zero e si assicura il tie-break (5-6) con un ace che suggella il dominio nel game. È nel momento migliore dello spagnolo che viene fuori il Sinner glaciale: fa 30-0 senza far partire lo scambio. Con la prima fissa il 40-0 e chiude i conti.
Tie break in apnea. Il 3-3 è scandito dai servizi e dal mini-break di Alcaraz che si procura tre match point annullati da Sinner con due punti in battuta e uno scambio in risposta che culmina con dritto vincente in corsa. È 6-6. Lo spagnolo sbaglia un rovescio e fa sì che l'italiano si affacci sul match point. Alcaraz lo salva ma l'azzurro ne piazza un altro: 8-8, la resistenza dell'iberico è strenua, l'ultimo ostacolo da superare. Non ce la farà, colpa di un rovescio largo e di uno scambio a rete appannaggio del murciano. Sfrutta l'incapacità dell'avversario di chiudere i conti, piazzare la zampata decisiva, e porta il match al quarto set (6-7, 8/10).
Avanti tutta. Il copione non cambia, è sempre l'alto-atesino a tenere le redini dell'incontro. Un paio di regali di Alcaraz gli servono su un piatto d'argento il punteggio di 15-30, due palle break grazie a una super risposta e il 3-1 al quarto game. Sembra di essere sull'ottovolante: due errori costringono Jannik a risalire dallo 0-40. Concede tre palle del contro-break ad Alcaraz ma lo schianta con una reazione da campione (4-1): ace, smash vincente e ultimo punto da applausi. Al 6° game c'è il ruggito dello spagnolo (4-2) poi al 7° Jannik si porta sul 30-0, con l'ace va 40-0 e chiude con la prima (5-2). Non è finita ancora, manca il guizzo decisivo che tiene in vita lo spagnolo (salva ben 3 match point) sul 5-3.
Il graffio del campione. Alcaraz mette pressione ma è in questi momenti che Sinner tira fuori la stoffa di chi può giocarsi tutto. Si aiuta, lo aiuta un pizzico di fortuna e quando mette in cassaforte un altro match point questa volta non sbaglia. Applausi a scena aperta. Tutti meritati.