Sinner e la snervante attesa del ricorso WADA sul caso doping: “Esaminiamo attentamente la decisione”
Jannik Sinner è concentrato sul campo e sulla preparazione della semifinale degli US Open contro l'amico Jack Draper. Nel frattempo il numero uno del mondo aspetta notizie importanti dalle stanze dei bottoni e in particolare da Wada e Nado, ovvero l'agenzia internazionale e nazionale anti-doping che hanno tempo fino al 6 settembre per appellarsi contro la sentenza di assoluzione dalla positività al clostebol. Un giorno importante per Sinner dunque non solo per la semifinale degli US Open.
Sinner e il caso Clostebol, le agenzie anti-doping possono fare ricorso fino al 6 settembre
Sono passate tre settimane circa dal 20 agosto, quando arrivò il comunicato dell'ITIA sul verdetto del tribunale indipendente su quello che è poi diventato il caso Sinner. Il tennista italiano è stato scagionato da ogni accusa per la contaminazione alla sostanza vietata Clostebol, anche se i due organismi che si occupano di coordinare la lotta contro il doping si sono riservati la possibilità di ricorrere al Tribunale arbitrale dello sport, impugnando il primo verdetto su Sinner, fino al 6 settembre.
La posizione di Wada su Sinner ribadita a Fanpage
Sin da allora Wada e Nado si sono trincerate nel silenzio. La posizione di Wada, secondo quanto trapela dall'organizzazione, resta ancora aperta a qualsiasi scenario, come spiegato già subito dopo la sentenza dell'ITIA. Uno scenario ribadito in queste ore da Wada a Fanpage.it: "Come facciamo con tutti i casi, esaminiamo attentamente questa sentenza e ci riserviamo il diritto di presentare ricorso al CAS, se opportuno".
Sinner e i mesi difficili in attesa del verdetto con la separazione da Naldi e Ferrara
Il giocatore dal canto suo non ha mai fatto mistero di quanto siano stati difficili gli ultimi mesi, dopo aver appreso della positività al Clostebol ad aprile durante Indian Wells. Uno shock per Jannik che fortunatamente con il suo team è riuscito a ricostruire in tempi brevissimi l'accaduto. La contaminazione è avvenuta in modo involontario a seguito di una leggerezza dei componenti del suo team: galeotto infatti è stato un massaggio effettuato dal suo ormai ex fisioterapista senza guanti.
Proprio per questo il numero uno al mondo è stato costretto a rivedere il suo team, con l'inevitabile separazione da Naldi e Ferrara. D'altronde a causa della responsabilità oggettiva nella vicenda Jannik è stato sanzionato con la decurtazione dei punti e del premio di Indian Wells. Un bottino che fortunatamente non gli impedisce di restare saldamente al primo posto nel ranking.
La ricostruzione del caso Sinner, cosa è successo
Il tecnico aveva utilizzato un medicinale con la sostanza in questione per curare una ferita al dito, su indicazione del preparatore atletico. Ecco poi la positività di Sinner al Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo) in due test antidoping effettuati nel mese di Marzo 2024. Proprio l'aver ricostruito quanto accaduto in tempi brevissimi ha permesso al giocatore di ricevere di fatto una sospensione lampo, al contrario di quanto accaduto ad altri colleghi in passato (situazione che ha generato polemiche, a seguito le proteste di diversi addetti ai lavori in primis Kyrgios) con la revoca dello stop dall’attività agonistica in pochissimi giorni.
Gli scenari per Sinner dopo il 6 settembre
L'assoluzione ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Sinner e al suo team, anche perché come rivelato dal suo collega Bortolotti protagonista di una situazione simile, pur essendoci la certezza di essere innocenti c'è sempre una tensione per gli sviluppi di queste tipo di vicende. La questione però di fatto non è ancora chiusa, e lo diventerà solo e soltanto nel caso in cui Wada e Nado dovessero decidere di non presentare appello al Tribunale di Losanna. In caso contrario Sinner tornerà a fare i conti con quella che è stata per lui una spada di Damocle.