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Sinner e il caso doping, la foto verità che scagiona Jannik arriva direttamente da Indian Wells

Jannik Sinner è stato assolto da qualsiasi accusa di doping, con una sentenza che conferma l’assenza di colpa e di negligenza da parte del numero 1 al mondo. Una tesi difensiva che viene confermata anche da una foto, decisiva per porre fine a facili accuse e pessime illazioni: durante Indian Wells il fisioterapista Giacomo Nardi aveva un dito ferito e fasciato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Jannik Sinner è stato scagionato dall'accusa di doping dopo essere stato trovato positivo per due volte ad un anabolizzante, il Clostebol, una pomata che ha messo in difficoltà il numero 1 del ranking mondiale, poi assolto da qualsiasi accusa e sospetto per una contaminazione involontaria. Il tutto dimostrato anche dai fatti. Una foto del fisioterapista di Sinner, Giacomo Naldi, durante il torneo di Indian Wells pone fine definitiva ad ogni illazione: il mignolo fasciato sulla mano sinistra è la conferma di quanto sostenuto e spiegato dallo staff di Jannik per spiegare l'accaduto.

L'immagine di Giacomo Nardi con il mignolo fasciato a Indian Wells

Un istante preciso e tutto si dissolve nel nulla, a conferma che quanto accaduto a Jannik Sinner sia stato un accidente involontario, figlio di una sciocca leggerezza ma che esclude qualsiasi intenzionalità. Per questo, il campione altoatesino è stato scagionato da qualsiasi accusa formale di doping: Giacomo Naldi, il fisioterapista di Sinner, durante il torneo di Indian Wells aveva un dito fasciato a riprova di quanto sostenuto a parole, cioè che aveva utilizzato la pomata incriminata per curarsi per poi trasmetterla accidentalmente al tennista.

La ricostruzione degli eventi, la ferita di Naldi scagiona Sinner

Nessuna volontà di frodare le regole, nessuna intenzionalità, solamente una leggerezza imperdonabile comprovata dalle immagini di quel periodo, risalente al torneo di Indian Wells, svoltosi tra il 5 e il 13 marzo 2024. In quel frangente, il fisioterapista aveva fornito regolarmente le proprie prestazioni giornaliere e terapie a Sinner, con la conseguente, inconsapevole, contaminazione.

Tutto corrisponde a ciò che è stato inserito nella sentenza che scagiona Sinner: Naldi si era ferito con un tronchesino per curare i calli del piede di Sinner e si era curato con il Trofondermin, prodotto che era stato acquistato dal preparatore atletico, Umberto Ferrara. Massaggiando successivamente Sinner nei giorni seguenti, c'è stata la trasmissione del Clostebol.

La positività di Sinner, la sospensione e la sua innocenza

Ricostruendo a ritroso la vicenda, quella fotografia diventa sempre più l'emblema della veridicità delle parole di Jannik Sinner e del suo staff che hanno permesso di ricostruire e verificare gli eventi, con la definitiva assoluzione del tennista italiano. Il n.1 al mondo era stato trovato positivo in due test nel marzo 2024, poi era stato sospeso come da prassi in aprile, ottenendo però il permesso di giocare vincendo in appello. Fino alla sentenza finale dello scorso 15 agosto dove è stata ribadita l'assoluta assenza di volontarietà da parte del tennista, escludendo negligenza e colpa e mettendo a tacere facili accuse e pessime illazioni.

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