Sinner e Berrettini giocano a calcio a Wimbledon e stupiscono i tifosi: non sembrano tennisti
Prendi due tennisti: Jannik Sinner, Matteo Berrettini. Domani pomeriggio saranno l'uno di fronte all'altro per sfidarsi nel secondo turno di Wimbledon ma lancia loro un pallone da calcio e ti lasceranno a bocca aperta per quel che mostrano: un'abilità e una disinvoltura nei palleggi tali che non sembrano tennisti. Tocchi di spalla, colpi di tacco, passaggi ravvicinati effettuati con la leggerezza, controllo della giocata e destrezza entrano nel corredo accessorio del derby italiano che si disputerà con le racchette sul prato inglese, su quell'erba dove The Hammer qualche anno fa ha sfiorato l'impresa contro Djokovic e che non è proprio la superficie prediletta dell'alto-atesino.
Sinner e Berrettini palleggiano a Wimbledon, il video che incanta i tifosi
Amici-nemici? Non sarebbe giusto definirli tali ma, alla vigilia di una partita così importante in un tabellone che ha riservato a entrambi un sorteggio poco fortunato, balza all'occhio l'assoluta rilassatezza con la quale si avvicinano all'incontro. Non c'è trucco, né inganno. Sono così come si notano nel video condiviso su Instagram da @federicafanari e poi ripreso sui social anche da altri account: assolutamente genuini, reciprocamente rispettosi, consapevoli che anche questo fa parte del gioco. È una delle regole più spietate della competizione: ti stimo ma ti devo battere, che vinca il migliore.
C'è una terza persona che completa il triangolo: è Flavio Cobolli azzarda qualche utente che, ancora alle prese con la grande delusione dell'Italia agli Europei per il modo in cui è stata eliminata, rimpiange addirittura di non poterli avere in maglia azzurra. "Eh cavolo, Jannik ha ‘il tocco' anche con il pallone", sottolinea uno dei tifosi. "Controllo di palla migliore di almeno 6 titolari della nazionale italiana di calcio", aggiunge un altro.
L'amicizia tra Sinner e Berrettini: stima sincera anche fuori dal campo
Non è mica a questi particolari che si giudica un giocatore ma è anche da situazione del genere che emerge qual è la vera stoffa dell'uomo, non solo dello sportivo. L'amicizia tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini non è ricostruzione patinata ma sentimento sincero, profondo. A unirli c'è un legame che va oltre il tennis e gli allenamenti a Monte Carlo o la condivisione del trionfo in Coppa Davis (con il tennista romano a fare gruppo anche se aveva il magone per non essere in campo a causa di un infortunio). No, c'è qualcosa di vero e unico.
Da campione degli Australian Open, Sinner ebbe parole belle e toccanti per The Hammer, allora sparito al circuito e risucchiato nel gorgo del ranking Atp. "Matteo mi ha sempre aiutato e gli sono grato. Se serve, sono pronto ad aiutarlo perché ci tengo molto a lui", disse l'alto-atesino che nel momento più felice non dimenticò l'amico finito nell'ombra. Gli tese una mano e quel gesto fu una luce in fondo al tunnel per Berrettini, ne trasse forza vitale ("userò tutta questa energia per il mio tennis").
Un solo precedente tra Jannik e Matteo: "Mi dispiace"
Mercoledì pomeriggio saranno in campo e si affronteranno nell'unico modo che conoscono: dando il massimo, perché anche questo è un segno di grande rispetto. "Se penso di poterlo battere? Beh, sì. Altrimenti non dovrei scendere in campo e cambiare mestiere – ha ammesso Berrettini -. So che dovrò giocare una delle mie migliori partite perché Jannik è il numero uno del mondo e sta facendo delle cose incredibili".
E Sinner di rimando ha presentato così la sfida che lo attende: "Contro Matteo sarà un match tosto. Lui sa benissimo come giocare sull’erba, qui è stato finalista". Nell'unico precedente tra i due ha prevalso Sinner: ad agosto 2023 vinse nel match del Masters 1000 di Toronto. "Mi dispiace…", mormorò Jannik. "E di che", aggiunse il romano. Parole vere.