Sinner disse una frase su Medvedev un anno fa quando vinceva il russo: era il progetto di un fuoriclasse
Venerdì sera Jannik Sinner ha spazzato via Daniil Medvedev in semifinale a Miami impiegando appena un'ora e 11 minuti per stampare il 6-1/6-2 finale: un vero e proprio massacro tennistico che ha certificato l'inversione prepotente dei rapporti di forza tra i due giocatori in appena un anno. Tanto ci ha messo il 22enne altoatesino a battere cinque volta di fila il russo, dopo che i primi sei confronti tra i due erano stati altrettanti successi di Medvedev. Il sorpasso in classifica degli scorsi mesi (numero 3 l'azzurro, 4 il moscovita) è esposto in maniera plastica dall'esito clamorosamente ribaltato degli scontri diretti. E a risentire adesso le parole pronunciate da Sinner esattamente un anno fa, dopo aver perso in finale proprio a Miami la sesta partita su sei contro Medvedev, non si può che restare colpiti dal progetto di se stesso che Jannik aveva scolpito in testa.
Un progetto non di campione, ma di numero uno, di chi vuole sempre primeggiare: in una parola, di fuoriclasse. Era aprile del 2023, a Sinner venne chiesto chi fosse l'avversario contro cui non gli piacesse giocare: "Non aver piacere nel giocare, no – premise Jannik, facendo poi il nome di Medvedev come avversario più impegnativo – Ma la prendo come una sfida molto molto grande ed è per questo che mi alleno: Medvedev. I nostri confronti diretti sono molto sbilanciati a suo favore, ma queste sono le sfide in cui, quando esco dal campo dopo aver perso, provo a preparare nel miglior modo possibile il confronto successivo".
Detto e fatto da Sinner negli ultimi mesi: dalla vittoria in finale a Pechino del 4 ottobre 2023, il bolzanino non ha più dato scampo a Medvedev, sconfitto poi ancora in finale a Vienna, nei quarti delle ATP Finals di Torino, in finale all'Australian Open e ora nella semifinale di Miami. Il bilancio tra i due è adesso 6-5 per il russo, ma i numeri mentono quanto ad un equilibrio che allo stato attuale non c'è. Il Sinner che ha strapazzato Medvedev in Florida – fino al punto da fargli urlare al suo allenatore in tribuna: ‘vieni tu, guarda se ci riesci' – è al momento qualche gradino sopra, per non dire ingiocabile.
La voglia di lavorare senza sosta e di migliorarsi continuamente (vedasi la crescita del servizio che ha lasciato basito il russo), la mentalità da cannibale, la solidità della testa che asseconda quella di gambe e braccio: le parole dette da Sinner un anno fa hanno la limpidezza di un manifesto che è per davvero per pochissimi. È l'enunciazione di un predestinato alla grandezza.