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Sinner convive con il peso del ricorso della WADA: “Non mi sento a mio agio”

Jannik Sinner a Shanghai ha parlato dell’amicizia-rivalità con Alcaraz, tornando sulla questione del ricorso della Wada.
A cura di Marco Beltrami
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Altro giro, altra corsa. Sinner e Alcaraz non hanno perso tempo e archiviata la super finale di Pechino, sono già arrivati a Shanghai per il Masters 1000 in programma. Il duello potrebbe riproporsi in semifinale per i due, che dopo aver viaggiato insieme e partecipato ad alcune iniziative commerciali, sono intervenuti in sala stampa. Il numero uno al mondo ha affrontato diversi temi: dalla rivalità con lo spagnolo, al peso costante del ricorso WADA al Tas.

Sinner e l'esito del ricorso WADA al Tas

Un pensiero con cui deve convivere a lungo visto che i tempi per l'esito sono lunghi e il rischio di sforare nel 2025 è concreto. Jannik ribadisce il suo stupore per la piega degli eventi: "Dell’appello avevo già parlato a Pechino, sono sorpreso ma mi aspettavo che poteva accadere una cosa simile. È andata così e resto ancora sorpreso ma continuerò a collaborare come fatto prima. Le tre udienze che ho sostenuto sono state tutte in mio favore e resto fiducioso che tutto si risolverà per il meglio, un esito diverso mi lascerebbe ancor più sorpreso".

Inutile girarci intorno per il numero uno al mondo che di certo non gradisce questa situazione: "Non mi sento a mio agio, non c’è dubbio, credevo fosse tutto finito e invece non è così e non è facile". Per questo fondamentale avere al proprio fianco le persone giuste: "Sento di aver fatto grandi progressi, ma questa annata non mi ha cambiato come persona, continuo a circondarmi con delle ottime persone che ogni giorno mi sostengono e questo significa moltissimo per me. Mi sento in ottima posizione e il prossimo anno, se dovessi ricevere la stessa domanda, spero di poter rispondere ancora così".

Jannik e la rivalità con Alcaraz, cosa succede fuori dal campo

Nonostante i ritmi serrati, Jannik ha confermato di sentirsi bene e di aver recuperato in vista dell'esordio contro Daniel. Un'occasione anche per analizzare e rivivere il match perso a Pechino contro Alcaraz, con il quale il rapporto è ottimo. Perché c'è questa sintonia tra i due: "Tra di noi è più semplice perché fuori dal campo ci assomigliamoIn campo siamo più diversi, ma è normale, è la nostra natura. Ma una volta fuori lo ascolto e ho l’impressione che anche a lui piaccia circondarsi come me di persone a lui care. Mi spinge a fare meglio, il che è una cosa buona, ci sono aspetti del mio gioco su cui devo migliorare nei prossimi giorni e durante la off season e mi allenerò per riuscirci".

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