Sinner contro Bautista dimostra che Bublik aveva ragione: è un mostro
Sinner domenica 4 aprile disputerà a soli 19 anni la prima finale in un torneo 1000 della sua carriera. Sulle sue doti c'erano pochi dubbi, in tanti hanno scommesso su di lui. Ma forse nessuno poteva pensare che così presto Jannik potesse affacciarsi nei piani alti del grande tennis. Al termine della semifinale con Bautista l'altoatesino ha espresso tutta la sua gioia, mentre durante l'incontro il giovane talento ha mostrato tutte le sue qualità e ha confermato quello che aveva detto Bublik, l'avversario sconfitto ai quarti. Il kazako gli disse: "Tu non sei umano. Hai 15 anni e giochi così bene".
Il successo su Bautista a Miami
E anche contro Bautista Sinner ha dato dimostrazione del suo talento e delle sue capacità tattiche. Con grande lucidità ha fatto le scelte giuste e mentalmente ha saputo gestire la pressione, soprattutto dopo un avvio ballerino e qualche errore di troppo. Sinner dopo il match ha ammesso che l'avvio non è stato splendido, perché ha sentito la pressione di una semifinale di un 1000, ma poi quando si è sciolto ha trovato di fronte un Bautista in versione deluxe, era un muro e per scardinarlo bisognava alzare il livello.
Presente e futuro del tennis
Sinner lo ha fatto, ha mostrato una grande varietà, la partita non l'ha vinta solo dal fondo, è venuto a rete a conquistare i punti, ha sfruttato in modo chirurgico il servizio e nell'ultimo game ha mostrato quella personalità innata che hanno solo i grandi campioni. Dritto, rovescio, piedi dentro il campo. Per Bautista non c'era molto da fare, l'aveva capito pure lui, l'aveva capito meglio ancora Bublik. E lo avevano capito pure due miti di questo sport: John McEnroe e Rafa Nadal che gli hanno predetto un futuro da grande campione. Ma hanno sbagliato perché Sinner è già il presente del tennis e a Miami cercherà di vincere il primo 1000 da teenager.