Sinner batte Hanfmann a Wimbledon col brivido, nel prossimo turno c’è la sfida contro Berrettini
Jannik Sinner supera il primo turno del torneo di Wimbledon battendo Yannick Hanfmann in quattro set (6-3, 6-4, 3-6, 6-3) dopo 3 ore di gioco (2h58′, compreso il tempo per chiudere il tetto del campo). Nel prossimo incontro lo attende una sfida speciale, quella di mercoledì è tutta italiana contro l'amico Matteo Berrettini reduce dal successo contro Marton Fucsovics (7-6, 6-2, 3-6, 6-1). In quali condizioni ci arriva il tennista romano? Dubbio lecito, considerato il fastidio alla schiena che lo ha costretto a chiedere un medical time out. Soliti acciacchi che un match d'alto livello contro il numero uno al mondo porta via. Preoccupazione aveva anche suscitato la mano sull'anca che s'è portata Jannik dopo uno scivolone sull'erba: attimi di tensione, s'è rialzato facendo una smorfia e poi ha faticato a chiudere l'incontro con il tedesco dopo un blackout nel terzo set (salvo tornare dirompente nell'ultimo e decisivo).
Sinner ha fatto esattamente quel che doveva. Ci ha messo solo un po' di suspense e tempo in più. Non occorreva fare sfracelli e nemmeno gli sono serviti per ridurre alla ragione Hanfamann che ci ha messo buona volontà e coraggio, s'è spinto oltre il limite. Nel terzo set piazza un break pazzesco, si porta sullo 0-4 e indirizza il set. Trend che gli dà fiducia e rende meno scontato l'esito dell'incontro, ma trema dinanzi al numero uno che lo martella e dà il ‘la' alla rimonta risalendo fino al 3-5 prima di togliersi la soddisfazione di avergli strappato un set. In questo momento – e anche la differenza immane nel ranking lo dimostra, il tedesco è 86° – il campione alto-atesino ha consapevolezza di sé e delle proprie forze: sa quando e deve accelerare, come colpire l'avversario sfruttandone i punti deboli e prevalere senza sforzi eccessivi.
Si prende anche il lusso di correggere il giudice di sedia per un'errata chiamata: il campione chiama il challenge e ha ragione, l'arbitro è costretto e rivedere la decisione. La gara d'esordio è sembrata una sorta di riscaldamento in attesa di un prosieguo di avventura sul prato inglese che in tabellone vede dalla sua parte i rivali più forti, compreso Carlos Alcaraz che potrebbe trovare dinanzi a sé sulle soglie delle semifinali.
Scivolone e fiato sospeso. L'episodio che mette in ambasce capita nel secondo set sul 3-1 per Sinner e col quinto game che è sul filo dei ‘vantaggi'. Sulla prima vincente di Hanfmann, Sinner vien tradito da una zolla e fa un movimento tale da lasciare senza respiro anche il suo angolo. Resta a terra per qualche attimo, ha uno sguardo sofferente e tiene la mano sull'anca destra poi si rialza e tranquillizza tutti. Quell'immagine ha gelato il sangue nelle vene a tutti, al tennista stesso che nel terzo set ne risentirà dal punto di vista psicologico: da un lato c'è il tedesco che dà tutto, dall'altro Sinner che sembra preoccupato di non mettere il piede in fallo per farsi male.
Che succede, Jannik? Il terzo set rimette tutto in discussione. Complice il timore di perdere ancora aderenza e infortunarsi, Sinner paga questo gap mentale e concede troppo all'avversario. Abbassa ritmo e intensità dei colpi e al tedesco non sembra vero di ritrovarsi ancora in gioco. I numeri testimoniano il blackout dell'alto-atesino: ha conquistato appena 5 punti su 15 con la seconda di servizio, concesso ben 6 palle break, cedendo per 2 volte la battuta.
Ma era davvero lui in campo? Nel quinto set mette le cose in chiaro. basta vedere cosa accade sul 2-1 nel quarto game: Sinner fa un punto pazzesco, sale 30 pari e porta Hanfmann ai vantaggi. Alza il livello, come solo lui sa fare, conquista palla break e chiude in conti: 3-1, è il prologo del 4-1 che serve poco dopo infliggendo mazzate pesanti all'autostima del tedesco. Si prosegue fino al 6-3 finale, ora c'è Berrettini.