Sinner amplia il suo staff, il ‘nuovo acquisto’ è il papà: “Così recuperiamo il tempo perduto”
Jannik Sinner da lunedì è il numero 8 della classifica ATP. È il suo best ranking. Questo splendido inizio di 2023, corredato dalla finale di Miami, oltre che dal successo su Alcaraz, lo ha lanciato ulteriormente nell'elite del tennis. E Sinner può ancora migliorare in classifica, perchéanche sul rosso il tennista altoatesino ha la possibilità di togliersi grandi soddisfazioni, a partire dal torneo di Montecarlo, dove è presente anche suo papà, che da qualche tempo fa parte del suo staff.
Jannik Sinner ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato anche della rivalità con Carlos Alcaraz, i due sono destinati a lasciare il segno, hanno già dato vita a una forte competizione, che è molto bella. Perché i due sono amici, e vanno d'accordo: "Posso garantire che in campo fa impressione. Ogni volta che gioco con lui imparo qualcosa: da Indian Wells a Miami, ad esempio, ho inserito dentro il mio tennis piccole cose, dettagli, a costo di sbagliare di più. Ha funzionato. Il percorso è questo: mettere nel serbatoio nuova benzina ogni match".
Il tennista classe 2001 è stato molto bravo nel recente passato a cambiare e migliorare il suo staff, ingaggiando prima Simone Vagnozzi e poi chiamando soprattutto Darren Cahill, uno dei migliori coach al mondo che lo ha fatto crescere, anche dal punto di vista fisico: "Il cambiamento è metabolizzato: in campo mi sento più tranquillo, abbiamo trovato il giusto equilibrio in un gruppo di lavoro che non ha un capo, siamo tutti alla pari. C’è un problema? Lo si affronta insieme. Se sulla tecnica forse c’è da lavorare, sulla tattica mi sento migliorato. Giocare tutti i giorni a carte, a una strana Scala 40 dove devi scendere a 51 punti o a Burraco, aiuta. Io di tennis parlerei per giorni interi ma ogni tanto è necessario staccare".
Da un mese, circa, lo staff di Sinner si è ampliato e c'è stata un'aggiunta molto speciale. Perché è stato aggregato anche il papà di Jannik, Hanspeter, che di professione fa lo chef e adesso è lo chef del figlio e di tutto il team. Di lui simpaticamente aveva parlato anche dopoil successo su Fritz a Indian Wells: "Lui è rimasto 40 anni in cucina, venti in rifugio in Val Fiscalina. Ha iniziato a girare con me dai tornei negli Stati Uniti. A lui piace: cucinare è la sua vita. E io mi sento felice. Sono andato via di casa quando avevo 14 anni, abbiamo passato troppo poco tempo insieme, così proviamo a recuperare".