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US Open 2024 di tennis

Sinner-Alcaraz è la partita dell’anno e del futuro: agli US Open l’appello di McEnroe per Jannik

Un assoluto, straordinario spettacolo è andato in campo a Flushing Meadows nel primo quarto di finale che ha visto qualificarsi il 19enne spagnolo. Ma Jannik è riuscito a rubargli la scena anche dopo la sconfitta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una straordinaria maratona agonistica, durata la bellezza di oltre 5 ore e conclusasi con un epilogo amaro per Jannik Sinner che si è dovuto inchinare davanti a Carlos Alcaraz, bravo a conquistarsi l'accesso alle semifinali degli US Open. Un vero e proprio show-time che ha esaltato il pubblico presente in tribuna a Flashing Meadows che ha tributato un lunghissimo applauso finale per l'azzurro poco prima delle dichiarazioni a caldo dello spagnolo, numero 4 al mondo, che proseguirà la sua avventura in semifinale.

Sinner-Alcaraz è stato più di un semplice, splendido, match. È stato l'emblema del miglior tennis che oggi si possa trovare sul circuito internazionale, tra due stelle nascenti che hanno dato dimostrazione di quanto potranno ancora regalare per il prossimo decennio, con i 19 anni anni del precoce talento spagnolo e i 21 della stella di San Candido. È stata una sfida totale, a tratti irresistibile, in cui Sinner e Alcaraz hanno sfoggiato tutto il proprio repertorio in un match che ha entusiasmato per oltre 5 ore (5h e 18 minuti, il secondo più lungo di sempre nel torneo) ed è già entrato nella storia di Falshing Meadows come il match che si è prolungato più di ogni altro, concludendosi alla soglia delle 3 del mattino, sul fuso di New York, come mai nessun altro prima.

Ciò che è successo in campo è cosa nota e risaputa, con Skinner e Alcaraz che hanno riscritto la storia del tennis. L'azzurro cede il primo set, si prende ai tie-break il 2° e il 3° mentre un mostruoso Alcaraz, si ricorda di avere tutto per scalare le classifiche mondiali (in caso di successo agli US OPen diverrebbe 1° in ATP) e non accetta la sconfitta, prendendosi i due set finali in una battaglia senza fine. Jannik fallisce anche un match point, Carlos reagisce e ribalta la gara, condannando l'azzurro alla gloria imperitura dell'ovazione di Flashing Meadows e prendendosi vittoria, scena e qualificazione alle semifinali.

Così, prima di lasciare la parola al vincitore, si è reso omaggio al grande sconfitto di giornata, con Patrick McEnroe, fratello del più celebre John e oggi stimato commentatore di tennis, che ha fatto un appello al pubblico per Jannik: "Un applauso per Skinner!". Poi, con il pubblico ancora in piedi a ringraziare dello spettacolo anche l'azzurro, le parole dello spagnolo. "Carlos, penso di poter parlare a nome di tutti i presenti per dire solamente una cosa ripensando al match: WOW!"  ha continuato McEnroe, "ma come sei riuscito a vincere questo match?". Una domanda semplice, alla quale Alcaraz fatica a rispondere: "Onestamente non lo so, il livello in generale del mio gioco, della partita, l'assoluta prestazione altissima di entrambi oggi… Jannik Sinner è un grandissimo giocatore, tutti hanno potuto ammirare le sue qualità, penso sia bellissimo vedere partite di questo genere, è semplicemente pazzesco" ha sottolineato l'asso spagnolo numero 4 del ranking ATP. Che vincendo su Skinner si è preso anche un record assoluto: da ieri sera, Alcaraz è il più giovane semifinalista agli US Open dai tempi del campione americano Pete Sampras, semifinalista nel 1990.

Ovviamente, amarezza e delusione pervadono i pensieri di un Jannik Sinner deluso dal risultato, non certo da quanto espresso in campo. "Perdere in questo modo farà male per un bel po' di tempo ma quando mi sveglierò cercherò in qualche maniera anche di portare via solo gli aspetti positivi". Che non mancano di certo, scacciando quell'unico, fatale, incubo di aver accarezzato la gloria su un match point sprecato: "Davvero" ammette Jannik. "Onestamente non so proprio come ho fatto a sbagliare…"

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