In una vita futura vorrei rinascere nella WTA perché vanno avanti sulle spalle degli uomini. Non prendono alcuna decisione e sono fortunate, molto fortunate. Se fossi una giocatrice, mi metterei in ginocchio ogni sera e ringrazierei Dio che Roger Federer e Rafa Nadal sono nati, perché hanno portato avanti questo sport. Lo hanno fatto per davvero. E ora lo stanno facendo Djokovic, Murray e altri.
I commenti sessisti non sono finiti qui. Ha detto che il tennis femminile ha diverse opportunità: potranno prendere il testimone di Serena (Williams), Garbine Muguruza e Eugenie Boucherd “attraenti dal punto di vista fisico e sportivo”. Subito dopo, le repliche sui social da parte delle tenniste si sono moltiplicate. “Ditemi che è uno scherzo per favore” ha tweettato Nicole Gibbs.
Serena Williams, una delle più forti tenniste della storia, che ha passato ottimi momenti alla corte del Ceo Raymond Moore, sollecitata da un giornalista ha risposto:
Non capisco perché sono sempre chiamata a rispondere su controversie di questo tipo. Ovviamente non credo che nessuna debba debba ringraziare in ginocchio proprio nessuno. Né Venus [la sorella con la quale ha spesso giocato], né io, né un gran numero di giocatrici. Non so dire quante siano le persone che dicono di non guardare il tennis a meno che non ci siamo mia sorella e io. Quella di Moore è una dichiarazione sbagliata, molto, molto, molto inesatta. Non ci possiamo sbagliare. Ha proprio detto: mettiti in ginocchio, che è già parecchio offensivo, e ringrazia un uomo. Noi donne abbiamo fatto un bel po' di strada, e non ci dovremmo inginocchiare mai.
Ha poi aggiunto la campionessa:
L'anno scorso la finale delle donne all'US Open ha fatto il tutto esaurito meglio della finale maschile. E non giocavano né Roger Federer né Rafa Nadal né altri uomini. Perciò prima di commentare è bene sapere la storia, i fatti e conoscere le cose. Devi prima sapere tutto. Guarda persone come Billie Jean King che ha aperto la porta non solo alle tenniste, ma alle atlete in generale. Un'affermazione del genere non credo che renda omaggio a lei, né a ogni atleta donna e né a ogni donna su questa terra che abbia lottato per ciò in cui crede e per essere fiera di essere una donna.
Serena Williams ha appropriatamente citato Billie Jean King, fondatrice della Women's Tennis Association, WTA. Campionessa del tennis nota per le battaglie contro il sessismo nello sport, la prima a dichiarare la sua omosessualità, famosa per la sua denuncia nel '67 di “Shamateurism” (da shame, vergogna), per il pagamento troppo basso da parte dell'associazione alle giocatrici da non poter permettere loro di iscriversi ai tornei, e poi per la campagna a favore di uguali vincite in denaro sia nei tornei maschili che in quelli femminili. La stessa King si è fatta viva con un tweet: “Delusa per il commento di Raymond Moore. Si sbaglia su tutti i piani. Tutti i giocatori, specialmente al top, contribuiscono al nostro successo”.
Finché anche nello sport l'uguaglianza di genere non diventerà centrale non si saranno mai fatte abbastanza battaglie. Forse si dovrebbe iniziare esattamente da lì. E' la zona apparentemente depoliticizzata e la più “democratica” perché tutti possono, a vari livelli, seguirlo senza differenza di ceto, di classe e di conto in banca. Nello spazio del match il corpo si muove, si espone al pubblico e ha finalmente un ruolo primario, totalmente funzionale e corrispondente a ciò che si sta facendo. È lo spazio in cui il corpo non è un medium alienato come quando viene usato per la pubblicità, non è uno strumento nelle mani del regista come in uno spettacolo dal vivo o in una pellicola o in tv. Non è condannato al fine della maternità, o a quello della prestazione sessuale. Proprio per questo, il corpo femminile nello sport è il più libero che mai. E proprio per questo, sfuggendo alle regole di controllo suggerite dalla società, genera panico.