Senza Djokovic cambia il tabellone di Berrettini agli Australian Open: si spalanca un’autostrada
Il caso Novak Djokovic ha fatto passare in secondo piano il tennis giocato. In attesa della definitiva decisione sul tennista numero uno al mondo, sul cemento dei campi australiani si continua a giocare per gli ultimi turni delle qualificazioni degli Australian Open che completeranno il tabellone del primo Slam stagionale, già sorteggiato. Tabellone in cui il nome di Nole, campione in carica e prima testa di serie del torneo, è ancora presente nella parte alta, con il suo esordio previsto per lunedì nel derby contro Kecmanovic.
Questo però sulla carta, perché dopo la decisione del Ministro dell'Immigrazione Alex Hawke di annullare il visto di Djokovic, quest'ultimo può sperare solo nei suoi avvocati, che proveranno con un nuovo ricorso, ad evitare l'espulsione e anche un ban di 3 anni, che impedirebbero al giocatore serbo di partecipare a questa e ad altre due edizioni degli Australian Open con l'addio al sogno di piazzare il Golden Slam, ovvero la vittoria nella stessa stagione di tutti e 4 i tornei più importanti. Concentrandosi però sul presente, e sul torneo 2022, la prospettiva di una cancellazione obbligata del tennista dall'appuntamento aussie è molto concreta e per questo c'è grande curiosità su come il tabellone potrebbe cambiare.
Cosa succederebbe dunque in caso di espulsione di Djokovic dall'Australia e dunque di addio agli Australian Open? Il tabellone in questo caso, nonostante la clamorosa cancellazione della testa di serie numero 1 nonché campione in carica e vincitore di 9 edizioni, non sarebbe stravolto. Il regolamento in questo caso parla chiaro: il posto rimasto vacante nel primo slot della parte alta del tabellone sarebbe occupato da un "lucky loser" (perdente fortunato, ndr), ovvero un giocatore che è stato eliminato nell'ultimo turno di qualificazione e viene ripescato nel tabellone principale. In questo caso a contendersi il prestigioso posto sarebbero l'italiano Salvatore Caruso, numero 150 ATP, e il bosniaco Dzumhur, 161° giocatore al mondo.
Le cose sarebbero andate diversamente nel caso in cui Djokovic fosse stato cancellato dagli Australian Open prima dell'emissione dell'order of play (ovvero l'orario dei gioco) dei primi turni. In questo caso ci sarebbe stata una riconfigurazione delle teste di serie, e il suo posto sarebbe stato preso da quella che attualmente è la testa di serie numero 5, ovvero il russo Rublev. Il fatto però che i match siano stati già definiti e pubblicati, inevitabilmente cancella questa possibilità con il posto di Nole che potrebbe dunque essere preso da un LL.
Ovviamente l'esclusione di Novak Djokovic, favoritissimo per la conquista del torneo, rappresenterebbe una grandissima chance per tutti i giocatori d'altissima classifica, e in particolare per il secondo giocatore del seeding Medvedev e la grande gloria Rafa Nadal, vincitore di questo Slam nel 2009. A sorridere però sarebbe anche sarebbe anche Matteo Berrettini, che potrebbe giovare di un tabellone molto favorevole almeno sulla carta. Sfumerebbe infatti la possibilità per il numero uno azzurro e 7a testa di serie del torneo, di affrontare Djokovic ai quarti di finale, con il suo posto che potrebbe essere preso, sulla carta, da uno tra Monfils, Garin, con le sorprese che potrebbero essere Bublik o Sonego. Una chance importante per spingersi in semifinale, dove potrebbe esserci uno tra Zverev e Nadal. D'altronde Djokovic è una vera e propria bestia nera per Berrettini: 4 vittorie su 4 in carriera per il serbo, tre nella scorsa stagione finale di Wimbledon compresa.
Prima però bisognerà superare nell'ordine Nakashima al primo turno, e poi il vincente tra Vesely e la wild card Kozlov. Al terzo turno e al successivo Berrettini dovrà essere impeccabile visto che la proiezione parla di una possibile sfida con Alcaraz e uno tra Norrie e Carreno Busta (attenzione anche a Fognini). Paradossalmente rischiano di essere, almeno in termini di pronostico, più difficili questi match che quello dei quarti di finale. Questo però tutto a livello virtuale, perché poi il campo potrebbe dirci altro. D'altronde questo torneo ancor prima di iniziare ha già iniziato a regalarci sorprese.