Semifinale dello US Open sospesa per un’ora, deve intervenire la polizia di New York: è la legge
Clamorosa e lunga interruzione della prima semifinale femminile dello US Open tra Coco Gauff e Karolina Muchova: sul punteggio di 6-4/1-0 per la 19enne americana che si apprestava a rispondere, alcuni ambientalisti si sono palesati all'improvviso, alzandosi in piedi sulle tribune dell'Arthur Ashe Stadium e attaccando alcuni cori di protesta e denuncia. Gli attivisti erano in quattro e indossavano delle magliette con la scritta: "Mettete fine ai combustibili fossili", ovvero petrolio e derivati.
Le urla dei quattro hanno immediatamente attirato l'attenzione di tutti ed è stato inevitabile per l'arbitro Jake Garner sospendere il match, mentre la sicurezza del torneo convergeva nel settore dove si trovavano i manifestanti, provvedendo a scortarne tre fuori dall'impianto senza ulteriori incidenti, tra gli applausi del pubblico immediatamente schieratosi contro gli attivisti, con tanto di cori "buttateli fuori!".
Un'operazione impossibile invece per il quarto manifestante: un uomo infatti si era incollato i piedi nudi al pavimento di cemento della tribuna. "A causa della natura di questa azione – si legge nella nota poi rilasciata dall'organizzazione dello US Open – la polizia del dipartimento di New York e il personale medico si sono resi necessari per rimuovere in sicurezza questo individuo dallo stadio".
Sul posto sono dunque arrivati più di una dozzina di agenti della NYPD, che prima hanno ammanettato l'ambientalista e poi hanno provveduto con le opportune cautele a staccarlo dal pavimento senza procurargli alcun danno.
C'è voluto parecchio tempo per farlo, addirittura quasi un'ora: la partita tra Gauff e Muchova è stata sospesa per 49 minuti ed entrambe le giocatrici sono state fatte rientrare negli spogliatoi, prima di poter rientrare in campo per concludere la partita.
Il match è stato poi vinto dalla Gauff in due set, col punteggio di 6-4/7-5, mentre nell'altra semifinale si è imposta Aryna Sabalenka in una partita tiratissima contro Madison Keys, conclusasi al super tie-break del terzo set.
Coco Gauff, che ha raggiunto la sua prima finale dello US Open, ha poi detto di non nutrire alcuna animosità nei confronti dei manifestanti, anche se pensa che il loro tempismo avrebbe potuto essere migliore. "È stato fatto in modo pacifico, quindi non posso arrabbiarmi troppo – ha detto la giovane americana – Ovviamente non voglio che accada quando sto vincendo 6-4 1-0, volevo che il mio slancio continuasse. Ma ehi, se è quello che sentivano di dover fare per far sentire la loro voce, non posso davvero arrabbiarmi per questo".
Il gruppo di protesta per il clima Extinction Rebellion ha rivendicato la responsabilità dell'azione. "Il clima è già più dirompente di quanto qualsiasi attivista possa mai essere – ha detto Miles Grant, portavoce del gruppo – Basta guardare lo US Open e altri grandi eventi di tennis: anno dopo anno, le temperature medie sono aumentate, rendendo il clima più caldo e pericoloso per i giocatori e gli spettatori. Ad un certo punto ci saranno meno eventi sportivi all’aperto a causa del caldo eccessivo".
E proprio il caldo insopportabile assieme all'umidità, in una New York diventata un forno, aveva portato qualche ora prima Daniil Medvedev a sfogarsi in diretta durante il suo match contro Rublev, arrivando ad affermare che prima o poi "un giocatore morirà".