video suggerito
video suggerito

Scommesse truccate sul tennis, le tariffe per perdere un solo punto: offrono 4000 euro al giocatore

Più in basso si scende nel tennis professionistico, più è facile per gli scommettitori – spesso si tratta di veri e propri gruppi criminali – avvicinare e convincere i giocatori a truccare le partite: “Se ti offrono 3000 o 4000 euro per perdere un punto e ancora di più per perdere un set…”, dice il direttore di un torneo.
A cura di Paolo Fiorenza
45 CONDIVISIONI
Immagine

Messaggi contenenti insulti orribili ma anche minacce estese ai familiari e alle persone care: è questa la quotidianità praticamente per tutti i tennisti professionisti, impegnati in tornei dei circuiti ATP e ITF, ovvero in tornei su cui si può scommettere presso tutti i bookmakers. Il fenomeno degli haters nel tennis è infatti per lo più collegato alle scommesse: si tratta principalmente di gente frustrata per bollette stracciate che si sfoga sui social con chi ha perso la partita, ma ci sono anche quelli che minacciano sul serio e spaventano non poco. E poi ancora ci sono quelli che contattano i tennisti per cercare di corromperli e truccare i match: poiché si può scommettere su tutto, anche live, un solo punto perso può fare la differenza per chi piazza giocate pesanti. E se offrono qualche migliaio di euro a giocatori che vedono raramente quelle cifre e girano il mondo per cercare di mantenersi, si capisce bene come sia facile fare breccia nelle resistenze dei tennisti.

Un'inchiesta di Le Parisien va fondo del fenomeno, spiegando che il mare di odio che si riversa sui tennisti non è cattiveria gratuita, ma arriva quasi esclusivamente dagli scommettitori. Con due profili molto distinti. Da un lato, c'è l'individuo medio, reso completamente disinibito dalla distanza e dall'anonimato di un account social. "Qualcuno che non oserebbe mai dirlo se si trovasse di fronte a noi", spiega Pauline Payet, 30enne giocatrice e content creator. E poi ci sono i professionisti delle scommesse, gruppi criminali perfettamente strutturati che cercano di corrompere tennisti spesso fragili dal punto di vista finanziario attraverso i medesimi canali dei loro profili social.

Già quando si esce fuori dai primi 100 al mondo, gli introiti dei tennisti scendono drasticamente: più scendono, più è facile convincerli
Già quando si esce fuori dai primi 100 al mondo, gli introiti dei tennisti scendono drasticamente: più scendono, più è facile convincerli

Tutti ammettono di essere stati avvicinati almeno una volta e alcuni finiscono per cedere alla tentazione: del resto basta accettare una sola volta per riuscire ad arrivare a fine mese. Uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni ha portato a processi in Belgio nel 2023 e nel 2024. Ha coinvolto 182 giocatori sotto il controllo di un'organizzazione internazionale guidata da un armeno, che ha truccato 376 partite tra il 2014 e il 2018.

"Si sa quanto è difficile far quadrare il budget di una stagione – spiega Anthony Dagnaud, direttore del torneo di CreteilSe ti offrono 3000 o 4000 euro per perdere un punto e ancora di più per perdere un set… Sappiamo che queste offerte arrivano dai paesi dell'Est, ma è estremamente complicato risalire alla fonte di tutto questo. A un certo punto dovremo fornire le risorse affinché i giocatori possano godersi il loro sport in tutta tranquillità".

I tornei minori sono un terreno fertile per chi vuole taroccare i match
I tornei minori sono un terreno fertile per chi vuole taroccare i match

Il livello di minacce ai giocatori può essere tale che si possono rendere necessarie misure importanti per proteggerli. Qualche settimana fa a Thionville Arthur Bouquier, numero 192 al mondo, si è ritrovato affiancato da una guardia del corpo che lo accompagnava in ogni suo movimento. Una misura adottata dall'organizzazione in seguito alle minacce specifiche ricevute dal 24enne sui social. "Riceviamo messaggi di ogni tipo – racconta il francese – Bisogna passare ad altro abbastanza rapidamente, ma stavolta l'ho segnalato perché, per la prima volta, ho avuto la sensazione che quell'uomo fosse lì e mi avesse fornito una descrizione dettagliata. Ci diciamo che non è abbastanza stupido per venire davvero, ma fa comunque paura perché non sappiamo cosa aspettarci. Se avessi ricevuto un banale ‘Ti ammazzo' non ci avrei nemmeno fatto caso…".

45 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views