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Scandalo agli Australian Open, Tomic impazzisce in campo e denuncia: “Sarò positivo al Covid”

Australian Open ancora tra le polemiche, ora è messo in discussione il protocollo anti Covid del torneo: “É possibile che giochiamo senza test PCR ufficiale”.
A cura di Alessio Morra
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Bernard Tomic spesso ha dato vita a situazione bizzarre in un campo da tennis, ma stavolta ha probabilmente oltrepassato il limite. Il tennista australiano, nel corso di un match delle Qualificazioni degli Australian Open, ha discusso con un arbitro e gli ha detto: "Scommettiamo una cena che tra due giorni ho il Covid?". Dopo quello sfogo il tennista ha velocemente perso l'incontro, ora è in albergo in isolamento. Ma le sue parole mettono anche in discussione il protocollo anti-Covid dello Slam di Melbourne.

Tomic non ha un caratterino semplice, poteva fare molto di più nella sua carriera, ma è rimasto sempre in un limbo (quando gli è andata bene). Il 29enne è il classico giocatore talentuoso ma anche bizzoso. Oggi quando è sceso in campo era pure piuttosto nervoso, anche perché non ha ricevuto la wild card per giocare nel tabellone principale. Tanti australiani l'hanno chiesta, solo in quattro l'hanno ricevuta e chi è rimasto fuori non le ha mandate a dire (come Purcell che ha usato un'espressione orrenda per Lleyton Hewitt). Presentatosi con un sorprendente capello biondo platinato, Tomic scende in campo e perde 6-1 il primo set contro il russo Safiullin e in un cambio di campo va in escandescenza.

L'australiano, in un cambio di campo, si toglie la maglia e inizia a discutere con l'arbitro, a cui il 29enne tennista dice: "Sono sicuro che nei prossimi due giorni risulterò positivo, ve lo dico io. Ti offro la cena se non risulto positivo entro tre giorni, altrimenti mi offri la cena". Parole fortissime queste di Tomic, che contesta anche il protocollo anti-Covid del torneo, perché all'arbitro ha detto anche: "Ma secondo te è possibile che ci mandino in campo senza test PCR ufficiale? Stanno permettendo ai giocatori di entrare in campo con test rapidi nella loro stanza, non c'è nessun test per noi".

Tomic, dopo aver discusso con l'arbitro Aline Da Rocha Nocinto, riprende a giocare ma non riesce a opporsi a Safiullin che in appena 57 minuti sconfigge l'australiano (con il punteggio di 6-1 6-4) e passa al turno successivo. L'australiano, numero 257 ATP, ora è in attesa di scoprire se davvero ha il Covid, come l'amico Kyrgios, e soprattutto spera di disputare il torneo di doppio degli Australian Open.

Ma le parole pronunciate nel corso del match delle Qualificazioni da Bernard Tomic non possono cadere nel vuoto, perché al di là della sfuriata, le sue frasi pongono dei dubbi sul protocollo scelto dal primo torneo dello Slam 2022, che da giorni è nella burrasca a causa del ‘caso Djokovic‘. Il numero 1 del mondo, nonché 9 volte vincitore di questo torneo, che è sbarcato in Australia grazie a un'esenzione medica, ma che non è vaccinato e che sostiene di aver contratto il Covid nella seconda metà di dicembre. Djokovic ha vinto il ricorso lunedì, così può muoversi regolarmente per Melbourne, si è già allenato, ma ancora non sa se può giocare il torneo. E considerando il caos di questi ultimi giorni le parole di Tomic pongono dei dubbi ulteriori sul sistema scelto dagli Australian Open.

Tomic, in tutto ciò, ha confermato dopo la partita, via social, di non sentirsi bene per davvero e i medici gli avrebbero consigliato di rimanere in albergo isolato, anche se dopo il test non è emersa la positività: "Mi sento davvero male, ora sono tornato nella mia stanza d'albergo. Ho appena parlato con i medici sul posto e mi hanno chiesto di isolarmi. Non possono ancora curarmi. Grazie a tutti per il supporto. Lo apprezzo molto! Sono molto deluso perché volevo davvero rendere orgogliosi gli australiani e esibirmi bene sul mio terreno di casa".

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