Ruud distrugge l’organizzazione del Miami Open sfogandosi in campo: svela come trattano i tennisti
Casper Ruud è solitamente calmo, sono anni che gioca a grandi livelli e raramente lo si è visto lamentarsi di qualcosa e mai si era infuriato con l'arbitro prima di giocare il torneo di Miami. Il norvegese si è sfogato, a modo suo, diciamo non alla Kyrgios o alla McEnroe, durante il match con il francese Van Assche. Ruud si è arrabbiato con l'arbitro, ma in realtà era arrabbiato con gli organizzatori che non metterebbero nelle condizioni ideali i tennisti, e ha spiegato il perché.
Si dice solitamente che è meglio scappare quando una persona solitamente calma perde le staffe. Ruud le staffe non le ha perse, ma il suo sfogo è risaltato e non poco. Perché lui davvero non si arrabbia mai. Il primo incontro del Miami Open lo avrebbe dovuto disputare venerdì, ma la pioggia ha rimandato tutto al sabato, ulteriore pioggia ha portato a uno slittamento della sfida con Luca Van Assche, giovane francese che sta provando a entrare nel grande giro. L'incontro è riuscito a vincerlo con il punteggio di 7-6 1-6 6-1 ed è approdato così al terzo turno, ulteriori punti per Ruud che il 2024 lo ha iniziato bene, in attesa dell'amata terra rossa.
Ma in un cambio di campo Ruud si è lamentato del trattamento riservato ai giocatori da parte degli organizzatori e lo ha fatto facendo una filippica all'arbitro. Ruud era impegnato in un campo secondario e lì non ha trovato né asciugamani né dell'acqua fredda, ma solo una sedia di plastica. Un trattamento che non gli è piaciuto per niente e all'arbitro lo ha fatto presente: "Non è colpa tua. Ma qui non ci sono asciugamani, né acqua fredda e solo una sedia di plastica per cambiarsi. È una barzelletta. I giocatori vengono qui ogni anno per regalare spettacolo davanti a decine di migliaia di persone e ci trattano così. La cosa è grave. E devi dirlo a qualcuno all'ATP oggi. Perché ogni volta che i giocatori si lamentano, non succede nulla".
Parole durissime quelle di Ruud che non fa parte del board dell'ATP, che all'interno ha l'associazione giocatori, una sorta di sindacato, ma il norvegese è da anni uno dei migliori al mondo ed è molto rispettato, facile pensare che la sua non sia una voce isolata.