Ruud considera Djokovic ancora imbattibile: “Per me sarà un po’ come Davide contro Golia”
Sinner-Tsitsipas sarà la prima semifinale del torneo di Montecarlo, poi sabato pomeriggio sul campo intitolato a Ranieri III scenderanno Ruud e Djokovic, che daranno vita alla rivincita della finale dell'ultimo Roland Garros. Una sfida che è quasi impossibile da vincere per il norvegese che ha usato una metafora per descrivere il suo match con il numero uno ATP, che dal canto suo è contento solo del successo su de Minaur, perché non ha voluto nemmeno festeggiare.
Sorpreso dalle parole dell'australiano al momento della stretta di mano, il tennista serbo dopo la partita ha detto chiaro e tondo di non essere soddisfatto del suo gioco: "Veramente non avevo voglia di festeggiare troppo la vittoria . In particolare nel secondo set ci sono stati molti errori non forzati e giochi di servizio persi, non credo che abbiamo giocato un tennis così bello. A volte devi solo trovare un modo per vincere. È stato così".
Djokovic non è stato mai un tennista che ha amato il low profile, quindi non c'è da pensare questo. Evidente che il numero uno non si senta al top, considerati i tanti errori del secondo set. Ma per Casper Ruud il serbo è sempre l'avversario più insidioso al mondo. In fondo i confronti diretti parlano chiaro: 5-0 e undici set vinti su undici per Djokovic contro il norvegese, che dopo il vittorioso incontro con Humbert ha citato Davide e Golia per paragonare sé stesso e il 24 vincitore Slam: "Farò del mio meglio. È una specie di Davide contro Golia. Giocherò liberamente e felice, ma sarà durissima".
Ruud ha quindi confutato la teoria del Djokovic in crisi: "L'ho guardato un po' oggi. Sembrava un po' in difficoltà. Non lo chiamerò vulnerabile solo per questo. Questo è il 1000 in cui ha vinto meno titoli in carriera anche se ha vinto qui due volte. Anche io vorrei avere quei numeri. Ho appena saputo dopo la partita che questo sarà la 77ª semifinale in un 1000, numeri folli. Io domani mi godrò la partita".