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Rune ingestibile durante l’intervista dell’Ultimate Tennis Showdown: “Spettacolo di m…”

Rune molto nervoso durante i rivoluzionari Ultimate Tennis Showdown. Le nuove regole e in particolare le interviste nel corso delle partite non sono state gradite dal giocatore danese.
A cura di Marco Beltrami
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Holger Rune è stato sconfitto nella finale del tanto discusso Ultimate Tennis Showdown da Jack Draper. Il tennista danese numero 8 al mondo ha fatto parlare di sé più che per i suoi colpi o risultati per le critiche velate e non al format ideato dal suo ex allenatore Mouratoglou. Due gli aspetti che non sono piaciuti al promettente Holger: le interviste durante le partite, e l'eccessiva libertà (anche di protestare) concessa ai giocatori, come Rublev.

Si è tanto discusso delle regole innovative degli UTS, anzi rivoluzionarie. Non è uno abituato ad andare per il sottile Rune che ha dimostrato di non gradire il fatto che i giocatori possano rispondere alle domande dei cronisti quando l'adrenalina è ancora alle stelle, ovvero durante le partite e non alla fine delle stesse. In particolare nel confronto contro Bublik, il giocatore nordico ha esternato il suo scarso gradimento per il format UTS: "Non mi piace".

La coppia di interlocutori ha provato a capirne di più chiedendo le cause della sua avversione per questa nuova tipologia di tennis improntata allo spettacolo: "Non lo so… È pur sempre tennis, ma è strano". Incalzato poi Rune non ha gradito, dimostrando la sua voglia di tornare subito a giocare: "Che domanda stupida…". Risata isterica, microfono e cuffie via e intervista abbandonata con fare sbrigativo, lasciando gli intervistatori a bocca aperta.

I risultati positivi hanno un po' placato l'ira di Rune che è poi tornato ad arrabbiarsi in occasione del match turbolento contro Rublev. Il russo ha protestato a lungo con l'arbitro, arrivando ad arrampicarsi addirittura sul suo seggiolino. Quando Rune è stato interrogato sull'andamento del confronto, si è espresso in maniera volgare giocando sul nome del format: "Questo è uno spettacolo di merda". Parole che hanno fatto calare il gelo sia nello studio degli intervistatori che sugli spalti: tutti spiazzati da quel giudizio sprezzante.

Insomma un giudizio che ha alimentato la discussione su questo torneo e sulle regole speciali: i quattro periodi di otto minuti, le partite decise dalla "morte improvvisa", le interruzioni dedicate alle interviste, e le regole innovative. Un bagaglio di novità che in tanti considerano eccessive per quello che è uno degli sport tradizionali.

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