Rune accusa l’ATP di aver favorito Sinner a Montecarlo: elenca tutti i torti che gli hanno fatto
Il giorno dopo fa ancora più male. La sconfitta contro Jannik Sinner (che gli ha dato una lezione di stile) e l'eliminazione dal Masters 1000 di Montecarlo è batosta che brucia. Holger Rune l'ha presa malissimo, tanto in campo a match in corso (battibeccando con pubblico e giudice di sedia) quanto nelle ore successive allo stop contro l'italiano che s'è rivelato davvero più forte. L'uno in semifinale contro Tsitsipas, l'altro a casa con un borsone carico di recriminazioni.
È la stessa persona di un anno fa ma diversa: trovarsi di fronte a un avversario che, rispetto alla scorsa edizione del torneo ha avuto una crescita esponenziale altissima, dà l'esatta misura della frustrazione del tennista danese che s'è aggrappato a tutto pure di battere (di nuovo, e la cosa sarebbe stata fragorosa) l'italiano: ha martellato, palleggiato, sfoderato tecnica e carattere, messo in atto quei giochi mentali che nel 2023 irretirono Sinner e venerdì pomeriggio non hanno funzionato.
Anzi, si sono rivelati un boomerang devastante per se stesso perché il vento è cambiato, l'umore della folla tira per Jannik. E ora può cavalcarlo sulla cresta dell'onda alla sua maniera: semplicemente giocando, senza eccessi né baruffe. Rune ha bisogno di tempo per elaborare il "lutto" della cocente battuta d'arresto. Ha toccato con mano qual è il livello raggiunto dall'alto-atesino e s'è scottato.
È andato a schiantarsi contro il campione degli Australian Open, quello che ha messo i demoni in testa a Djokovic facendolo sentire improvvisamente umano, quello che fa niente se resterà ancora numero 2 al mondo anche se vince a Montecarlo e non ha fretta di detronizzare il serbo. Intanto può accontentarsi di un tesoretto da mettere in tasca che va dai 500 mila euro a una cifra sotto il milione (975 mila e rotti). Ogni cosa a suo tempo.
Quello di Rune è scandito dalla rabbia e dalla convinzione che se le cose sono andate male la colpa non è sua, che ce l'ha messa tutta, ma di fattori esterni, condizionamenti che hanno finito con l'inficiare il rendimento e rendere vano ogni sforzo. Lo dice chiaramente nel messaggio condiviso sui social: in buona sostanza accusa l'Atp di aver favorito Sinner ed elenca in poche righe tutti i torti subiti. E trae spunto dal post su ‘X' dal circuito professionistico che incoraggia l'azzurro.
A cominciare dal calendario delle partite che gli è stato riservato che non gli "ha lasciato quasi nessun margine di recupero". Poi torna sulla direzione del giudice di sedia e se la prende (ancora) con lui che ha commesso "errori cruciali" per avergli comminato "un'ammonizione ingiusta" così da disturbare la sua prestazione. "Che la forza sia con te… Gesù Cristo", scrive alla fine. La partita è finita ma lui proprio non riesce ad andare in pace.